Appena nato, attaccato dai lupi: vitellino salvato dai butteri Skip to content

Appena nato, attaccato dai lupi: vitellino salvato dai butteri

Dopo l’assalto si era nascosto in un cespuglio: lo hanno ritrovato dopo due giorni, lo hanno curato e restituito alla madre
Il vitellino soccorso dai butteri

GROSSETO. Era nato da poche ore quando si è trovato addosso i lupi che lo hanno attaccato da dietro. È rimasto ferito alle zampe posteriori. Ma piano piano, è riuscito a liberarsi e a nascondersi in un cespuglio, dov’è rimasto per due giorni interi. Finché i butteri lo hanno trovato, medicato, e rimesso in un recinto stretto insieme alla madre che lo aveva partorito appena tre giorni fa. 

È successo alla Trappola, poco lontano da Grosseto, dove martedì 4 aprile, in un’azienda agricola, è stato chiesto l’intervento dei butteri proprio per braccare un gruppo di vacche maremmane

Vitellino salvato dai butteri

I butteri, in Maremma, non sono solo quei cavalieri che cavalcano seduti sulla scafarda durante le manifestazioni tradizionali. Sono esperti che sanno come fare a gestire le mandrie. Indispensabili, a volte, per il lavoro degli allevatori. 

Per questo martedì, quattro butteri si sono presentati in un’azienda alla Trappola, per braccare una mandria di vacche e per smistare i branchi. Dovevano spostare le vacche in gruppi e posizionare i tori. Ma durante questa operazione, hanno saputo che tre giorni prima, una delle vacche aveva partorito un vitellino che era stato attaccato dai lupi

Si era nascosto in un cespuglio, sanguinava all’altezza delle zampe posteriori: era ferito gravemente, era impaurito e non voleva farsi avvicinare

«Si è fidato di noi, è stato emozionante»

Erano in quattro, i butteri, a braccare la mandria nell’azienda della Trappola, quando hanno saputo quello che era successo al vitellino. Lo hanno trovato e piano piano si sono avvicinati. Un pochina di diffidenza, all’inizio, poi il vitellino si è avvicinato e si è fatto medicare. 

«Chi lavora con le vacche maremmane sa che è complicatissimo prendere un vitello separato da poco dalla madre – spiega Luca Merelli, uno dei butteri che ha partecipato al salvataggio – eppure, sarà stato per la stanchezza, per il dolore, ma questo vitellino alla fine si è arreso, si è sdraiato a terra e ci ha fatto avvicinare per curarlo e tentare di salvargli la vita». 

Il vitellino, per tutta l’operazione di salvataggio, è rimasto tranquillo. Nonostante fosse ferito e impaurito, non si è fatto sopraffare dall’adrenalina. «Respirava tranquillamente – dice – le pulsazioni erano normali, così come la temperatura. Restava fermo a terra e ci guardava, sembrava ascoltare. Non dovevo neanche tenerlo  fermo mentre lo stavamo disinfettando e curando. Ho ripensato a lungo a quanto accaduto ieri e sono giunto ad una conclusione: si fidava di noi». 
Il vitellino, una volta medicato, è stato caricato su una carriola e portato in un recinto stretto, dove poco dopo è stata accompagnata alla madre. «Era vitale e pocciava – dice Merelli – Speriamo solo che quelle brutte ferite guariscano». 

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