GROSSETO. Colpo di scena nella vicenda di via Giordania, sulla quale da oltre un mese stanno indagando i carabinieri, coordinati dalla pm Valeria Lazzarini.
Uno dei due periti incaricati di analizzare il frammento osseo rinvenuto nel campo di Ape ha depositato la relazione: la risposta è che si tratta di un osso umano, probabilmente di una persona di sesso maschile, ma “altamente degradato”.
Questo significa che non è compatibile con una morte recente. Ma con qualcuno morto, chissà come e chissà dove, alcuni anni fa.
La seconda perizia sul frammento, a cura di un altro perito, sarà depositata nei prossimi giorni.
Depositate anche le perizie dei geologi, che hanno indagato anche sulle immagini satellitari e sulle variazioni dei luoghi. Si tratta di una lunga relazione che, però, non ha dato alcun risultato, tanto da essere definita “non rilevante ai fini investigativi“.
L’avvocato Sammatrice: «Passo avanti, mi aspetto proscioglimento»
L’avvocato di Ape, Livio Sammatrice, accoglie con soddisfazione le perizie: «Quella sui luoghi non ha rilevanza, l’altra parla di osso “altamente degradato” quindi databile ad alcuni anni fa. Quando il mio cliente neppure aveva le proprie cose in via Giordania. Ora mi aspetto che venga prosciolto, aspettiamo comunque la seconda perizia sull’osso».

nasce dall’idea di Guido Fiorini e Francesca Gori
Notizie in tempo reale, turismo, economia, sport, enogastronomia, ambiente, informazione
MaremmaOggi il giornale on line della Maremma Toscana – #UniciComeLaMaremma