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Anziano rapinato dal falso fruttivendolo: condannato

L’anziano lo aveva fatto entrare in casa: una volta strappato il portafogli dalle sue mani, il rapinatore lo aveva minacciato di morte. Lui, per paura, aveva raccontato ai carabinieri un’altra versione
Il tribunale di Grosseto

ORBETELLO. Era stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di rapina, dopo un’indagine lampo. Ed era stato poi rinviato a giudizio per lo stesso reato. Perché il primo luglio del 2021, era entrato in casa di un’ottantenne e, con la scusa di vedergli una cassetta di frutta, gli aveva strappato dalle mani il portafogli con 530 euro, minacciandolo di morte se lo avesse detto a qualcuno. 

Gioacchino D’Angelo, 35 anni di Afragola, in provincia di Napoli, difeso dagli avvocati Claudio Castaldo e Dario Carmine, ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. Il giudice Marco Mezzaluna lo ha condannato a due anni e 8 mesi di carcere e 1000 euro di multa, oltre al pagamento delle spese di processo e di custodia cautelare. Il sostituto procuratore Giampaolo Melchionna aveva chiesto una pena di due anni e 8 mesi e 8000 euro di multa. 

Racconta una mezza verità per paura

L’anziano, il 2 luglio del 2021, si presentò dai carabinieri per raccontare loro che il giorno prima era stato rapinato mentre si trovava al parco delle Crociere. Due giorni dopo però, torno in caserma e cambiò versione, spiegando che l’uomo che era entrato in casa sua e gli aveva strappato dalle mani il portafogli, lo aveva minacciato di morte. Aveva paura di ritorsioni, per quello aveva raccontato una mezza verità. 

L’anziano, il primo luglio, era uscito alle 8 del mattino per andare a prendere i soldi in banca: aveva prelevato 625 euro e mentre stava tornando a casa si era fermato a comprare dell’affettato. Aveva saldato anche un piccolo debito che aveva contratto con il commerciante e aveva pagato poco meno di cento euro. Una volta arrivato a casa, aveva messo l’affettato in frigo e si era affacciato sul terrazzo, quando, uno sconosciuto, gli aveva chiesto notizie di sua moglie parlandogli dalla strada

La moglie dell’anziano però era morta da qualche anno e a questa notizia, lo sconosciuto aveva finto di dimostrare un gran dispiacere offrendosi di regalargli un cassetta di frutta. Ma una volta entrato nell’abitazione, quando l’anziano era andato verso la sua camera da letto per prendere il portafogli dopo aver insistito per pagare la frutta, il trentacinquenne glielo aveva strappato dalle mani, minacciandolo di morte mentre si allontanava da casa. 

Incastrato dai controlli stradali

L’anziano, che era rimasto per qualche ora sotto choc nella sua abitazione, impaurito per le minacce ricevute, aveva raccontato a sua figlia, una volta tornata a casa, di essere stato rapinato. ma anche a lei non aveva detto tutta la verità: si era vergognato di ammettere di aver fatto entrare nella sua abitazione il trentacinquenne. 

I carabinieri si erano messi subito a cercare il rapinatore: anche il vicino di casa dell’anziano aveva visto il furgone con due uomini che vendevano la frutta. Furgone che era stato fermato poi per un controllo dalla polizia municipale di Castiglion Fiorentino

Arrestato dai militari della compagnia di Orbetello, su ordinanza del giudice, Gioacchino D’Angelo durante l’interrogatorio aveva negato di aver minacciato e rapinato l’anziano, ma di aver riscosso 130 euro per il pagamento della cassetta di frutta e di aver chiesto altri 300 euro di prestito, perché aveva la moglie incinta al settimo mese. Cifra questa, che si sarebbe impegnato a restituire nell’arco di un mese e mezzo. 

Versione questa, che non è risultata credibile. E che è costata all’uomo, la condanna a due anni e 8 mesi. 

 

 

 

 

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