Allarme all'anagrafe: «10 stranieri, non se ne vanno». Ma era una famiglia Skip to content

Allarme all’anagrafe: «10 stranieri, non se ne vanno». Ma era una famiglia

La polizia municipale è arrivata in via Saffi a sirene spiegate: i genitori erano andati in Comune per registrare l’ultimo arrivato, di appena 4 giorni. Poi avevano chiesto una casa per restare a Grosseto
La sede dell’anagrafe in via Saffi

GROSSETO. A Grosseto, sono arrivati da nemmeno un mese. In treno, di notte, senza una casa dove abitare. In 9, furono trovati alla stazione di Grosseto alle 3 di domenica 6 marzo. 

Babbo, mamma e sette figli, la più grande di appena 14 anni. Scappati dall’Afghanistan, passati dal nord Italia, poi arrivati a Grosseto. È qui infatti che il babbo dei bambini viveva ogni tanto: faceva avanti e indietro tra la nostra città e Milano quando probabilmente ha chiesto alla sua famiglia di raggiungerlo. 

I servizi sociali erano intervenuti immediatamente e la famiglia, che sarebbe cresciuta di lì a poco, è stata accolta dalla comunità di Nomadelfia. 

La telefonata alle forze dell’ordine

Giovedì 27 aprile, in tarda mattinata, la famiglia al completo, accompagnata dal mediatore linguistico, si è presentata all’ufficio Anagrafe del Comune per registrare l’ultimo nato, un bambino di appena 4 giorni

Una volta fatti i documenti, però, la coppia avrebbe voluto avere anche una casa a Grosseto. Probabilmente l’uomo ha alzato un po’ la voce o forse c’è stato qualche problema di comprensione. Fatto sta che qualcuno ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine segnalando che negli uffici del Comune c’erano dieci stranieri che non se ne volevano andare. 

La pattuglia della polizia municipale, poco dopo le 13, ha attraversato il centro storico a sirene spiegate e si è precipitata in via Saffi. Quando gli agenti sono scesi dall’auto di servizio, si sono accorti però che – anche se tecnicamente era così – non si trattava di dieci stranieri che non volevano andarsene, ma di una coppia con 8 bambini, il più piccino dei quali di soli 4 anni. 

Riaccompagnati a Nomadelfia

Gli agenti della polizia municipale hanno quindi chiesto l’intervento dei servizi sociali del Coeso, che seguono la famiglia da quando è stata trovata dalla polizia ferroviaria alla stazione, nel cuore della notte. 

Una volta capito che si era trattato di un’incomprensione, la famiglia è stata riaccompagnata a Nomadelfia. Loro vorrebbero vivere a Grosseto, ma trovare una casa per una famiglia di 10 persone è difficilissimo. 

 

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