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Al via i lavori per la nuova Caritas

Aperto il cantiere della nuova sede. Presenti il vescovo Giovanni Roncari e tante autorità cittadine
Il taglio del nastro del cantiere della nuova sede della Caritas

GROSSETO. È stato aperto ufficialmente, questo venerdì mattina 12 aprile, alla presenza del vescovo Giovanni Roncari, il cantiere per la nascita della nuova sede della Caritas, a Grosseto. Il complesso della Caritas diocesana nascerà in via Pisa, e sarà la futura “casa” per le attività caritative della Chiesa diocesana di Grosseto.

L’inaugurazione del cantiere della nuova sede della Caritas a Grosseto

La data scelta per questo momento atteso a lungo non è stata casuale. Il 12 aprile ricorrono infatti i 50 anni dall’avvio delle attività della Caritas diocesana. Il 12 aprile 1974 il vescovo di Grosseto, monsignor Primo Gasbarri, firmava il decreto istitutivo della Caritas, a tre anni di distanza dalla costituzione, da parte della Cei, di Caritas italiana. 

Tante le autorità cittadine presenti

Alla cerimonia sono intervenuti fra gli altri, la prefetta  di Grosseto Paola Berardino, il questore Antonio Mannoni, l’economo della Cei don Claudio Francesconi, il direttore nazionale dell’ufficio beni culturali ecclesiali-edilizia di culto della Cei don Luca Franceschini, l’assessore comunale di Grosseto Sara Minozzi e il consigliere provinciale Valentino Bisconti.

Le autorità presenti per l’inaugurazione del cantiere della nuova sede della Caritas a Grosseto

 La scopritura del tondo del Cristo Crocifisso, staccata dalla facciata della chiesetta del Cristo e restaurata proprio in vista della realizzazione della nuova sede di Caritas diocesana, ha rappresentato il gesto simbolico con cui si è aperto, il cantiere per la realizzazione del complesso che, in via Pisa, a Grosseto, sarà la futura “casa” per le attività caritative della Chiesa diocesana di Grosseto.

La data scelta per questo momento atteso a lungo non è stata casuale. Il 12 aprile ricorrono, infatti, i 50 anni dall’avvio delle attività della Caritas diocesana. Il 12 aprile 1974 il vescovo di Grosseto, mons. Primo Gasbarri, firmava il decreto istitutivo della Caritas, a tre anni di distanza dalla costituzione, da parte della Cei, di Caritas italiana.

Un percorso iniziato anni fa

«Quello di oggi – ha detto  monsignor Roncari, vescovo di Grosseto e di Pitigliano-Sovana-Orbetello – è un atto simbolico, ma altamente significativo. È infatti, il punto di arrivo di un percorso iniziato alcuni anni fa, rallentato, purtroppo, prima dalla pandemia, poi dagli effetti che gli scenari internazionali hanno provocato sul costo di tante materie, che hanno visto quasi raddoppiare i costi originariamente preventivati. Per questo ci siamo visti costretti a riflettere attentamente sul modo più opportuno di procedere. Questo ha dilatato i tempi, ma non ha fatto venir meno il desiderio di portare avanti il desiderio di dare alla Caritas diocesana una sede decorosa e adeguata alle prospettive che la Chiesa diocesana vuol dare a questo ambito vitale della pastorale».

«La sfida più importante – ha spiegato l’ingegnere Emanuele Manusia, che con l’architetto Arianna Lamura di Archingtoscana ha firmato il progetto – è trasformare un luogo che in questo momento appare degradato, in un luogo di accoglienza che sia molto dignitoso, anzi bello. Il primo stralcio dell’intervento riguarderà la demolizione totale dell’attuale fabbricato e la ricostruzione in sagoma delle strutture al grezzo, comprensive delle impermeabilizzazioni».

Lavori per un milione di euro

Il procedere per stralci permetterà di aspettare nuove risorse per procedere ai successivi stralci fino al completamento dell’opera, senza soluzione di continuità. Questo primo stralcio prevede un impegno di spesa di circa 1 milione di euro. «Al momento siamo in fase di assegnazione dei lavori – aggiunge Manusia – L’istruttoria della gara è completa, stiamo analizzando le offerte per l’assegnazione provvisoria di appalto. Nei prossimi giorni sarà riunita la commissione, che valuterà l’offerta più congrua». 

La futura sede Caritas che sorgerà in via Pisa occuperà un’area dove per diversi anni ha trovato spazio uno dei servizi di punta della Caritas diocesana: la Bottega della solidarietà, recentemente trasferita in via Jugoslavia, in ambienti molto accoglienti e funzionali, messi a disposizione dalla parrocchia Santa Famiglia.

Adiacenti all’immobile che ha ospitato per anni questo servizio, vi erano dei capannoni in disuso, che la Diocesi ha potuto acquistare grazie alla donazione ricevuta dalla famiglia Santini di Ravi e alla permuta dell’ex chiesetta de “Il Cristo”, lungo la strada provinciale del Pollino. Come detto, questi volumi dovranno essere demoliti, bonificati e trasformati in nuovi spazi nei quali la dimensione di prossimità della Chiesa possa tradursi in luoghi accoglienti, confortevoli, più adeguati rispetto agli attuali in via Alfieri.

Un progetto realizzato grazie al buon cuore di tanti

La superficie utile lorda è di 530 metri quadri al piano terreno e di 450 metri quadri al piano primo, pari a un volume di circa 3mila metri cubi.

L’intervento si rende possibile, da un lato, grazie ai fondi dell’8xmille, all’alienazione, da parte della Diocesi, dell’ex centro Frassati, nella zona del Tiro a segno (divenuto la nuova sede dell’arciconfraternita di Misericordia); dall’altro grazie a offerte già pervenute in questi anni da singoli donatori, e dal contributo fondamentale della Fondazione CR Firenze, che ha creduto fortemente in questo progetto.

«La Fondazione Cr Firenze è da sempre vicina al mondo Caritas ed alla sua opera – afferma il consigliere di amministrazione Carlo Vellutini – Siamo stati convinti fin dai primi incontri della necessità di realizzare la nuova sede di Grosseto, viste le difficoltà logistiche di quella attuale, che non è più sufficiente a soddisfare il grande lavoro svolto dai volontari». 

«Grosseto e il suo territorio – commenta don Enzo Capitani, direttore di Caritas diocesana – hanno bisogno di crescere ulteriormente nella consapevolezza che le diverse forme di povertà richiedono oggi risposte capaci di rinnovarsi continuamente. L’intento con cui ci approcciamo alla realizzazione di questa nuova sede è anche quello di offrire una risposta di prossimità sempre più forte. Per questo, come ho detto già in altre circostanze, il mio sogno è quello di una Caritas diffusa, che abbia qui, certo, il suo punto di riferimento, ma sia capace di scendere continuamente nelle strade e incontrare povertà, marginalità e coloro che sono ‘periferici’ al nostro sguardo talvolta stanco o indifferente».

 

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