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Aggressione interrotta grazie alla telecamera

L’assessore Riccardo Megale: «Se la videosorveglianza serve come deterrente è utile, ma ora servono più controlli e pene certe»
Carabinieri in piazza Dante
I carabinieri in piazza Dante

GROSSETO. «Fermiamoci, c’è la telecamera, ci riprende»: la violenza sarebbe cessata solo quando uno degli adolescenti della baby gang che ha aggredito tre coetanei per rapinarli, avrebbe visto la telecamera di videosorveglianza installata dal Comune sulla salita del Cinghialino, quella che porta sulle Mura. La stessa salita dove già a metà gennaio era stata denunciata un’altra aggressione, subita da un gruppo di quindicenni. Con modalità molto simili a quella che è venuta fuori sabato 5 febbraio, poco dopo le 20.30.

«Se davvero la telecamera ha in qualche modo impedito che il pestaggio andasse avanti – dice l’assessore alla sicurezza del Comune Riccardo Megale – ha svolto una funzione utile, è servita da deterrente. Chiaramente di fronte a una situazione come questa, è necessario intensificare i controlli e ci vuole anche certezza della pena. Quello che è successo sabato sera non è tollerabile».

Due fratelli picchiati la stessa sera

Due fratelli, uno che faceva parte del primo gruppo di ragazzi aggrediti, l’altro finito all’ospedale poco dopo. E uno degli aggressori già individuato dai carabinieri, che risulterebbe indagato e che sarebbe stato fermato in cima al Corso Carducci, la sera stessa,

I carabinieri stanno ricostruendo, minuto dopo minuto, la serata di follia in centro storico, cominciata alle 20.30 e finita molto più tardi. I ragazzini aggrediti sulla salita del Cinghialino sarebbero stati minacciati con un coltello e picchiati. Uno di loro, avrebbe avuto un martello, probabilmente rubato su un autobus.  Il centro è disseminato di telecamere di videosorveglianza e le immagini sono già state acquisite dai militari, che le stanno ora guardando fotogramma dopo fotogramma.

Uno dei ragazzini picchiati, appena sceso dalle Mura e con il viso completamente ricoperto di sangue, è entrato in una pizzeria che si trova poco lontano. «Me lo sono trovato davanti – dice il titolare – aveva il volto coperto di sangue. Gli ho dato un bicchiere d’acqua, poi è scappato subito». Un altro invece si è rifugiato in un locale e il titolare ha chiamato i carabinieri.

L’allarme sicurezza sarà affrontato mercoledì 9 febbraio durante il comitato in Prefettura, al quale partecipano le forze dell’ordine e i rappresentanti delle istituzioni.

 

 

 

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