GROSSETO. Tutto il quartiere di Santa Lucia ha presenziato al funerale di Giorgio Quercia, 90 anni, ex maresciallo dell’Aeronautica ma soprattutto instancabile missionario in Africa per trent’anni, insieme alla moglie Ludovica. Lascia i figli Marco e Barbara.

Giorgio Quercia è stato uno di quei personaggi da dietro le quinte, ma la sua vita è stata piena e all’insegna del prossimo. A raccontare in parte la sua storia è l’amico Franco Crovetti, che insieme a Giorgio ha organizzato per anni la festa del quartiere di Santa Lucia, collaborando con l’Azione Cattolica.

In Africa con la moglie per aiutare gli altri

«Giorgio è stato un uomo instancabile – ha detto Crovetti – e si avvicinò alle missioni in Africa quasi per caso. Un giorno infatti accompagnò all’aeroporto a Roma padre Mario Giovacchini, in partenza per l’Africa, e durante il tragitto i racconti del frate cappuccino lo incuriosirono molto.

Tant’è che gli promise che prima poi sarebbe andato anche lui in missione, cosa che fece insieme alla moglie Ludovica da metà degli anni Ottanta. È stato uno dei fondatori della festa di Santa Lucia e la sua presenza era una costante, insostituibile.

Proprio durante la festa organizzava anche uno stand per la raccolta fondi, dove vendeva i manufatti in legno che portava dall’Africa, che sarebbero poi serviti per le nuove missioni. Dire che era stato colpito dal “mal d’Africa” è forse troppo, ma era rimasto certamente impressionato da quei popoli, dai bambini soprattutto. Ha speso la sua vita per il prossimo».

Il ricordo dei due parroci, padre Mario e padre Francesco

In chiesa toccante il ricordo di due parroci, Mario Giovacchini, a Santa Lucia dal 1984 al 2001 e Francesco Borri, dal 2014 sempre a Santa Lucia fino allo scorso anno, che insieme aveva conosciuto Giorgio Quercia proprio in Tanzania, che hanno sottolineato con molti aneddoti le qualità e l’amore che Giorgio e la moglie Ludovica mettevano nelle loro missioni. 

«Grazie per avermi amato e cresciuto, grazie per i valori che mi hai trasmesso – ha scritto Marco Quercia – Papà, sarai sempre nel mio cuore. Perché lì sei ancora vivo».

Il messaggio per il compleanno degli 86 anni di Giorgio

«Caro Papà Auguri, oggi festeggi 86 anni. Visto che quest’anno i nipoti sono lontani, per farti felice ho raccolto alcune tue foto in un piccolo filmato. Con la mamma avete passato, per lunghi periodi, parte della vostra vita come volontari nelle missioni cattoliche, prevalentemente in Tanzania a Mlali. Un villaggio sperso negli altopiani, isolato dal mondo civile, vicino al Kilimangiaro popolato dall’etnia bantu e in parte dai nomadi Masai. Unico presidio medico della zona, dove non esiste il turismo e la vita va avanti come nei tempi antichi. Mi hai raccontato tante storie, mille avventure e un impegno costante e continuo con i vostri ragazzi. Quelli che hanno avuto la sfortuna di avere la disabilità in una regione povera e isolata, quelli che non avrebbero avuto un domani se non fossero stati assistiti ed aiutati.  Vi siete impegnati, avete lavorato sodo, avete contribuito all’attività della Missione, e in cambio avete avuto la ricchezza dei sorrisi che vi hanno donato, e che non ha paragoni con niente. Avete dato speranza, siete stati meravigliosi ed io sono fortunato ad avere due genitori come voi. Il tempo passa, nella zona di Mlali ci sono molti bimbi che sono stati chiamati Giorgio e Ludovica in vostro onore, e per molti anni vivrà ancora il vostro ricordo. Caro Papà, mi parli spesso di bilanci della tua vita e mi dici che avresti rifatto tutto quanto uguale per filo e per segno. Ti consiglio di aspettare i 100 anni prima di fare i bilanci, abbiamo ancora tanto bisogno di te e della Mamma, avete ancora tanto da aggiungere ai bilanci attuali e i ragazzi tanzaniani hanno ancora bisogno delle vostre preghiere».