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Addio a un pezzo di storia: chiude Casagni

L’attività è un punto di riferimento per il quartiere, negli anni ha visto passare lì davanti molti appassionati del ciclismo e anche qualche professionista
Bici d'epoca Casagni
Luca Casagni e Martino Vaccaro al lavoro

GROSSETO. Dopo 69 anni di servizio gas e riparazione biciclette Casagni Gianfranco, detto anche “il gassaio”, ha deciso chiudere. Con la sua rivendita ha fatto la storia della cttà.

L’imprenditore, che ha 82 anni, non se la sente di continuare e la mancanza di un mercato a cui vendere l’attività non ha permesso la continuità dell’azienda. La decisione è stata presa di comune accordo con il figlio Luca Casagni e la chiusura definitiva avverrà a giugno. Giusto il tempo di finire alcuni lavori di riparazione e di aspettare i tempi della burocrazia. La cessazione del servizio rivendita gas è avvenuta a gennaio.

Gianfranco, con la sua competenza nel mestiere, si è fatto conoscere anche uofri città e il suo nome ha richiamato anche alcuni volti importanti del ciclismo italiano.

La perfezione del “gassaio”

Gianfranco ha sempre svolto il suo lavoro con dedizione e passione, tanto da montare lui stesso le ruote delle biciclette, ordinando mozzo, raggi e cerchio, assicurandosi che le ruote fossero sempre perfettamente montate. «Come le montava babbo rimanevano drittissime, non come quelle comprate che rimangono sempre un po’ storte, infatti dice sempre che dovrebbero addrizzare i raggi – dice il figlio – negli anni ha affinato una tecnica da vero artigiano».

Bici d'epoca Casagni
Una delle bici rimesse a nuovo da Casagni

La competenza del “sindaco di via dei Mille” (altro soprannome di Gianfranco) era talmente alta che ha attirato e visto passare di lì grandi nomi del ciclismo italiano, come Scorza e Lelli. L’azienda Tommasini era talmente rimasta colpita dalla perfezione unica di Gianfranco nell’assemblaggio delle ruote (normali e da corsa) che aveva chiesto di collaborare con lui.

Gianfranco ha restaurato delle bici d’epoca. «Babbo è un punto di riferimento per la via – dice il figlio Luca – e con le sue capacità ha ridato vita a 3 bicilette, una del ’34, una del ’38 e una del ’52, che oggi funzionano come se fossero nuove. La bici del 1934 ha addirittura la striscia bianca sul parafango, imposta dal governo dell’epoca, per garantire la visibilità notturna».

«Babbo non ha mai fatto niente di industriale – continua il figlio – la nostra attività dovrebbe essere ricordata come un pezzo dell’artigianato di Grosseto».

Da padre in figlio

Luca ha la passione per le biciclette, gli è stata traspessa da Gianfranco e non è entusiasta dalla chiusura che purtroppo non sembra evitabile.

Le biciclette d’epoca sono state messe in vendita e Luca dice: «Spero solo che siano acquistate da chi ha passione per questo mondo, come noi, in modo che siano tenute con la cura che gli riservava il mio babbo, che le ha rianimate con tutta la sua passione. Io vorrei continuare l’attività di famiglia, ma ormai sono prossimo alla pensione e non ci rientrerei con i margini di profitto».

Bici d'epoca Casagni
Un’altra delle bici rimesse a nuovo

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