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Muore in ambulanza dopo 40 minuti di attesa

La donna era molto conosciuta a Orbetello dove viveva da tempo ed era impegnata per i diritti civili e l’eutanasia legale
Paola Terzoli
Una bella immagine di Paola Terzoli

ORBETELLO. Si è spento ieri, 20 novembre, il sorriso di Paola Terzoli, giornalista romana che aveva scelto di vivere a Orbetello, dove era conosciuta per il suo grande impegno nei diritti civili, in particolare per l’eutanasia legale.

La sua storia è quella di una donna di 65 anni, che tre anni fa ha scoperto di avere una malattia neurodegenerativa di quelle che non lasciano scampo e ha deciso di lasciare Roma, dove aveva lavorato come capo ufficio stampa dell’ambasciata Usa, e di vivere, così dice di lei l’amico Paolo Cardoni (anche lui romano che ha scelto di vivere a Orbetello), i suoi ultimi anni in riva alla Laguna.

Appassionata di tennis, grande sportiva, prima che la malattia la fermasse, aveva esordito ai campionati dei giornalisti tennisti nel 2017, a Castiglione della Pescaia arrivando in finale nel doppio misto con Massimo Mapelli, de La7.

Paola Terzoli
Paola Terzoli

A Orbetello viveva in un condominio in via Trieste, nel quartiere Neghelli, con i suoi due cani e un gatto. Era ancora autosufficiente e la si vedeva in giro per le vie della città, con il suo “triciclo” a motore, sempre sorridente e cordiale.

Aveva stretto amicizia con le volontarie di “Oltre lo sguardo, la onlus impegnata nel supporto alle persone con disabilità nell’area Colline dell’Albegna e Alto Lazio, e nel “durante” e  “dopo di noi”, un progetto sperimentale che prevede anche un progetto di vita indipendente per le persone con handicap.

L’associazione, infatti, ha alcuni appartamenti nel palazzo dove abitava Paola, dedicati proprio al co-housing sostenuto dalla legge 112/2016. Ed è così che piano piano è nata e si è consolidata l’amicizia con Paola e gli altri condomini.

Il ritardo dei soccorsi e la morte in ambulanza

È proprio la presidente dell’associazione, Elena Improta, a raccontare quello che è successo a Paola, la lunga attesa di 40 minuti per l’arrivo dell’ambulanza, che pure parte dall’ospedale, appena a 5 minuti dal condominio di via Trieste, dell’ultimo messaggio intorno alle 13.40, poi la notizia della morte alle 15.

«Venerdì sera, Paola ha cominciato ad avere mal di stomaco. Ci siamo sentire e ha detto che avrebbe preso dei farmaci e sarebbe andata a dormire. Eravamo d’accordo di sentirci la mattina dopo e quando ci siamo parlate, mi ha detto che stava ancora male e che avrebbe chiamato la guardia medica», racconta la signora Improta.

«Il medico ha visto Paola intorno alle 11.30 – 12 e dopo la visita Paola si è convinta ad andare in ospedale. Ho chiamato il 112, che mi ha passato il 118 a cui ho riferito la situazione già evidenziata dal medico di guardia. La telefonata – precisa Elena – è durata dalle 13.06 alle 13.10».

«L’ospedale, da dove, mi hanno detto al centralino, parte l’ambulanza, è a 5 minuti da via Trieste e immaginavo che i soccorsi sarebbero arrivati tra le 13.15 e le 13.20, anche se il condominio non si trova facilmente. Per questo siamo scesi in strada, per farci vedere. Intanto il tempo passava, abbiamo fatto altre chiamate, finché l’ambulanza è arrivata alle 13.40».

«Paola stava male, ma era sulla sua sedia a rotelle ed è scesa mentre gli operatori si vestivano per i protocolli anti-covid. Poi è stata messa sulla barella e abbiamo perso il contatto. Alle 15 abbiamo saputo che aveva avuto un arresto cardiocircolatorio in ambulanza e che a nulla sono valsi i tentativi di rianimarla anche in ospedale, dove nel frattempo erano arrivati».

La risposta della Asl

Elena non si dà pace. «10 minuti prima e forse Paola si sarebbe salvata», scrive in un post sul gruppo facebook “Orbetello com’è e come lo vorremmo”, ma questo non è dato saperlo. Ora la palla passa alla Asl, che dovrà accertare gli orari e cosa sia successo. Interpellata da Maremma oggi, l’Azienda ha mandato questa nota:

«In merito al caso della signora di Orbetello, soccorsa dal 118 e poi deceduta all’ospedale, la Asl Toscana sud est, in ordine ai fatti denunciati, si è attivata per gli accertamenti del caso, avviando le opportune verifiche interne. L’Azienda esprime il proprio cordoglio ed è vicina alla famiglia della signora in questo momento di dolore».

 

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