GROSSETO. È morto la sera di domenica 8 ottobre, padre Roberto Boschi, 93 anni, festeggiati il 10 maggio scorso. Frate carmelitano scalzo, ha lasciato un’impronta significativa nella parrocchia di Marina di Grosseto, che ha guidato per 28 anni, e nella diocesi.
Era arrivato in Maremma nel 1972, quarantaduenne, inviato come parroco della comunità intitolata a San Rocco e alla Beata Vergine del Carmelo dai superiori dell’allora Provincia Toscana dei carmelitani scalzi. Era per lui la prima esperienza da parroco, ma il Provinciale del tempo lo inviò convinto delle sue capacità: «Imparerai sul campo». E così fu.
Padre Roberto è stato, infatti, sacerdote molto apprezzato e amato dalle persone, che a distanza di anni lo ricordano ancora con molto affetto.
Da Piancastagnaio alla Maremma, era stato ordinato prete nel 1954
Era nato a Piancastagnaio, provincia di Siena e diocesi di Sovana-Pitigliano il 10 maggio 1930. Entrato giovanissimo nel Carmelo toscano, il 31 ottobre 1954 era stato ordinato sacerdote. Era prete, dunque, da 69 anni.
Se il suo apostolato in Maremma ha occupato la parte più significativa della sua vita presbiterale, egli ha potuto esprimersi anche in altri luoghi: Prato, Pisa, Arezzo, Lucca dove erano presenti comunità carmelitane.
Negli ultimi anni ha vissuto nel convento di San Torpè, a Pisa, mentre da alcuni mesi era stato accolto nell’infermeria provinciale, nel convento di San Matteo ad Arcetri, Firenze.
Le esequie saranno celebrate martedì 10 ottobre, alle ore 10, sempre ad Arcetri.
Il 28 ottobre messa di suffragio a Marina di Grosseto
Sabato 28 ottobre, alle 17, ci sarà la messa di suffragio nella parrocchia di Marina di Grosseto.
«Nell’esprimere, a nome di tutta la Diocesi di Grosseto, il cordoglio per la morte di padre Boschi, in me si ravvivano tanti ricordi personali», dice il vicario generale don Paolo Gentili.
«Padre Roberto, infatti, è stato il parroco della mia fanciullezza e della mia gioventù, nella parrocchia di Marina di Grosseto. A lui devo tanto sul piano della mia adesione a Cristo e in qualche modo anche della mia vocazione, seppure – ricorda col sorriso – non la prese bene quando gli dissi che sarei entrato in seminario per farmi prete…mi vedeva carmelitano. Ma a parte questo episodio, il ricordo di lui è carico di affetto e gratitudine, come per tanti marinesi e anche per quanti, in Diocesi, lo hanno conosciuto e hanno collaborato con lui negli incarichi che i vescovi che si sono succeduti gli hanno affidato. Che riposi in pace!», conclude don Paolo Gentili.
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