Parco eolico ad Arcidosso? Si ma con rischio idrogeologico | MaremmaOggi Skip to content

Parco eolico ad Arcidosso? Si ma con rischio idrogeologico

Martedì 21 ottobre alle 21 è in programma la riunione pubblica per i cittadini. Un agricoltore: «Se il progetto si fa sarei costretto a cambiare casa»
La cartina che mostra che la zona è a rischio idrogeologico
La cartina che mostra che la zona è a rischio idrogeologico

ARCIDOSSO. C’è preoccupazione tra i cittadini di tutto l’Abbandonato – nel comune di Arcidosso – per il progetto di un parco eolico con sette pale previsto nel territorio comunale di Cinigiano, in un’area che ricade sotto vincolo idrogeologico, quindi con rischio di frane o erosioni.

A dieci giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni, fissato al 26 ottobre, è stata depositata una sola osservazione, proveniente da Cagliari.

«Questo progetto sarà costruito in una zona incontaminata della Maremma. Si siamo in pochi ad abitare qua, ma ci sono famiglie, agriturismi e aziende a cui sarà espropriato il terreno – dice Samuele Schiavon, agricoltore e residente della zona – Io, per esempio, sarei costretto a cambiare casa, perché casa mia si troverebbe a circa 250 metri di distanza, in piena zona arancione per il rumore».

Dove sorgerebbe il parco eolico
Dove sorgerebbe il parco eolico

Il progetto e l’impatto economico

La zona interessata dal progetto ospita diverse attività agrituristiche e ricettive. Secondo molti dei residenti, la costruzione delle pale – alte oltre 100 metri – potrebbe compromettere l’attrattiva turistica e la qualità della vita di chi vive e lavora nei dintorni.

«Il progetto prevede la costruzione di 7 pale eoliche in una parte della Maremma incontaminata e per questo scelta da molte persone per le proprie vacanze o per viverci – spiega Schiavon – Io sarei costretto a convivere con il rumore della pale vicino casa e non è giusto, quindi dovrei anche trasferirmi da un’altra parte. Siamo in pochi a vivere qui e ad avere attività, ma abbiamo investito in questa zona».

Il progetto comprende anche nuove piste di accesso, cavidotti interrati e piazzole di servizio, per un totale di circa 42 MW di potenza installata e una produzione stimata di 119.000 MWh all’anno, pari al fabbisogno di oltre 40mila famiglie. E dopo 30 anni dovrà essere smantellato e dovranno essere ripristinati i terreni.

L’incontro con gli abitanti 

Nessuno degli abitanti è contro l’energia rinnovabile, ma credono anche nella tutela del territorio e con il vincolo idrogeologico il rischio di frane o erosioni è veramente molto alto. E questo sarebbe un serio danno al terreno e anche al paesaggio maremmano. E poi c’è anche la questione indennizzi, che, se previsti, non coprirebbero mai il valore reale dei terreni espropriati.

Martedì 21 ottobre, alle 21, si terrà una riunione pubblica al palazzo comunale di Cinigiano, per permettere agli abitanti che ne pensano di quanto sta succedendo. 

«L’energia rinnovabile è importante, ma va collocata dove non danneggia le persone e il paesaggio. Secondo me il luogo più adatto sarebbe in mare, non qui, nel cuore della Maremma – dice Schiavon – Il 26 ottobre scade il termine per la presentazione delle osservazioni e per ora ce n’è solo una da Cagliari».

 

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