GROSSETO. Sono circa 3200 i gatti randagi in città. E sono state fatte solo 900 sterilizzazioni. Così le femmine vanno in calore e i maschietti fanno la fila, di conseguenza sono tantissime le nuove cucciolate in arrivo.
E, attenzione, si tratta di cucciolate numerose. Perché la singola gatta più essere fecondata anche da maschi diversi. Questo perché nei gatti le uova non vengono prodotte “in anticipo”: la loro formazione è stimolata dall’accoppiamento. E lo sperma che viene introdotto dal maschio può rimanere attivo per qualche giorno.
Si chiama “superfecondazione“: così può capitare che una femmina si accoppi con più di un maschio durante il calore, e che rimanga dunque incinta plurime volte, e di maschi diversi. È quindi possibile che, all’interno di una cucciolata, i cuccioli possano avere padri diversi, e acquisire quindi il loro patrimonio genetico: da una stessa madre possono nascere esemplari anche molto diversi tra loro.

Gatti in gran parte fuori controllo, nonostante lo sforzo quotidiano dei volontari. E alcuni di questi gatti sono anche malati, perché i volontari non riescono più a sostenere le spese per le cure.
È una vera e propria emergenza.
Per questo lunedì 15, in sala consiliare a Grosseto, si è tenuto un primo incontro tra l’Amministrazione comunale, l’Asl, l’Ordine dei medici veterinari e diverse associazioni di tutela degli animali.
L’occasione, fortemente voluta dalle volontarie e dai volontari che ogni giorno si occupano dei gatti liberi, ha permesso di condividere con i presenti un documento che raccoglie le criticità e le proposte di tre associazioni in merito alla gestione del randagismo felino e alla tutela dei gatti: si tratta del Comitato Occhi di gatto, Sos Animali Cdp e Avrai Ribolla.
Serve un’efficace campagna di sterilizzazione
Sono circa 3.200 i gatti liberi attualmente censiti nel territorio comunale, per meno di 900 sterilizzazioni all’anno in tutta la provincia da parte dell’Asl.
«La situazione del randagismo felino a Grosseto continua a peggiorare – scrivono le associazioni in un documento – ed il servizio offerto dall’Asl appare inadeguato, con liste di attesa di alcuni mesi e numerosi referenti di colonie feline che riferiscono di non riuscire a prenotare neppure una sterilizzazione, nonostante numerose telefonate nei giorni ed orari indicati dall’Asl, rimanendo esclusi per tutta la primavera e l’estate, periodo di nuove cucciolate».
«Per la quinta volta, da dicembre 2023, ribadiamo che è urgentemente necessario che il Comune di Grosseto attui un’efficace campagna di sterilizzazione per la prevenzione del randagismo e del proliferare incontrollato della popolazione felina sul territorio, coinvolgendo l’Asl (come fatto nel 2017 con deliberazione di giunta n. 394) e/o i medici veterinari privati (come fatto nel 2020 con deliberazione di giunta n. 71)».
«Ciò perché, per legge, la responsabilità della tutela degli animali presenti allo stato libero sul territorio comunale e quella del controllo della popolazione felina sono in capo al Comune e, come sottolineato dalle norme, il primo strumento atto a tale scopo sono le sterilizzazioni».
«Invitiamo a considerare l’opportunità che l’Amministrazione comunale attivi una campagna di sensibilizzazione alla sterilizzazione dei gatti e di adozione dei cuccioli da parte dei privati cittadini, coinvolgendo degli sponsor privati, offrendo un proprio contributo economico all’iniziativa come municipalità, stipulando un protocollo d’intesa con tutte le associazioni del territorio che si occupano della tutela degli animali, con particolare riguardo ai gatti liberi».
Individuare zone da destinare ai gatti
«Servono locali per gli stalli. Il crescente numero di gatti liberi, che determina una crescente attività del volontariato per il soccorso e la cura degli animali bisognosi di aiuto, necessità l’individuazione di locali e spazi in cui effettuare gli stalli degli animali per alcuni giorni (ad esempio per il periodo pre e poststerilizzazione)».
«Proponiamo all’Amministrazione comunale di stipulare un patto di collaborazione con i volontari del comitato Occhi di gatto, ai sensi del regolamento sulla collaborazione fra cittadini e amministrazione comunale per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani, individuando insieme all’Ente gli ambienti idonei a tale scopo tra gli immobili sfitti del Comune».
«Si invita a considerare gli spazi interni alle Mura medicee e alle sue troniere, eventualmente anche in coutilizzo con altri soggetti che già ne beneficiano».
Risorse economiche per le cure veterinarie
«In considerazione delle crescenti spese veterinarie che i volontari si trovano costretti a sostenere per le cure dei gatti liberi malati, con patologie (alcune delle quali trasmissibili all’uomo), il cui numero è in aumento, chiediamo che l’Amministrazione comunale offra un contributo per le cure veterinarie di tali gatti o attraverso delle risorse economiche, oppure “calmierando” i prezzi ambulatoriali stipulando convenzioni con ambulatori privati, oppure realizzando un ambulatorio comunale, come è già stato fatto in numerosi altri comuni.
Consulta per gli animali, commissione consiliare e modifica del regolamento comunale
«Riteniamo che il Regolamento comunale per la tutela degli animali, modificato con deliberazione del consiglio comunale n. 184 del 29 dicembre 2023, presenti alcune modifiche peggiorative per la tutela dei gatti, attraverso divieti che appaiono in contrasto con la legge, la giurisprudenza e le caratteristiche etologiche degli animali, come segnalato al Comune da Lav nazionale ed Enpa nazionale».
«Anche per questo il comitato Occhi di Gatto chiede nuovamente che venga portata all’esame del consiglio comunale la proposta di deliberazione di iniziativa popolare per l’approvazione del regolamento comunale della consulta degli animali della città di Grosseto (visionabile a questo link) promossa dalle locali associazioni Grosseto al centro, Italia nostra, Forum ambientalista, Wwf, affinché vengano rispettati i termini normativi indicati dal regolamento degli istituti di partecipazione popolare dei cittadini».
«Tale consulta, che prevede la partecipazione dei rappresentanti delle locali associazioni di tutela degli animali, di una delegazione di custodi di colonie feline, di un rappresentante del canile sanitario/canile rifugio, di un rappresentante dell’Ordine dei Veterinari di Grosseto, attraverso le sue funzioni consultive e propositive, costituirebbe un contributo importante per le attività del Comune di Grosseto per migliorare la qualità della vita degli animali sul territorio comunale attraverso la tutela del benessere, dei diritti e degli habitat degli stessi e lo sviluppo di una corretta interazione uomo-animale».
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