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Vive in una roulotte in mezzo ai rifiuti

L’uomo non ha mai voluto lasciare quel rifugio a due passi dal porto: ha perso la compagna qualche anno fa ed è rimasto senza lavoro. Tutti gli vogliono bene: «Ma dovrebbe essere aiutato»
La roulotte dove vive l’uomo a Marina di Grosseto

MARINA DI GROSSETO. Una roulotte abbandonata lungo il porto, un fornellino da campeggio, qualche bombola di gpl vuota, uno stendino, pochi panni, resti di cibo, bottiglie vuote, sporcizia ovunque. Sembra la descrizione di un luogo abbandonato e invece è un fazzoletto di terra lungo il canale San Rocco, subito al di là del ponte verso Shangai. 

A Marina di Grosseto, dove l’estate sfavilla di ristoranti aperti, turisti che la sera si vestono bene per andare a cena fuori o per fare due passi lungo la passeggiata, c’è anche chi ha scelto di vivere soltanto con l’aiuto della comunità, che da dieci anni fa quel che può per dargli una mano.

E sono proprio i marinesi che da anni aiutano l’uomo, un cinquantenne di origini polacche, a lanciare l’allarme: «È pericoloso stare in quel modo, temiamo per lui».

Solo nella roulotte in mezzo ai rifiuti

Ci sono persone che scelgono di vivere per strada, che preferiscono un tetto di lamiera o anche solo il cielo e le stelle, per passare le loro notti. In estate e in inverno, con il caldo e con il freddo. Il cinquantenne di origini polacche che da dieci anni si è trasferito a Marina di Grosseto, arrivato chissà da dove, ha fatto questa scelta: tanto che, qualche anno fa, quando i servizi sociali gli proposero di trasferirsi in un’abitazione in città, oppose un deciso rifiuto.

Lui è voluto rimanere lì, a due passi dal canale dove ogni tanto si mette a pescare, dove mangia quello che gli offre la Caritas e si veste con i panni che i marinesi gli donano. «Non dà noia a nessuno, anzi – dicono a Marina di Grosseto – in tanti gli vogliamo bene perché è una persona molto buona. Ma non è decoroso che viva in mezzo ai rifiuti, i servizi sociali devono intervenire». 

Di segnalazioni all’amministrazione comunale, nel tempo, ne sono arrivate diverse: ma il cinquantenne non ha mai voluto lasciare quel fazzoletto di terra accanto al porto dove ha accumulato rifiuti e nulla di più. «Da anni però nessuno è intervenuto per dargli una mano – dicono a Marina – Basterebbe anche soltanto provare a trovargli una sistemazione dignitosa e convincerlo ad andarci». 

Con il Santo in spalle per la processione

A Marina di Grosseto, insomma, pochissimi in quasi dieci anni di permanenza del cinquantenne hanno protestato per la sua presenza. Tutti quelli che lo conoscono hanno da sempre portato avanti una gara di solidarietà per cercare di aiutarlo. 

Gli hanno offerto dei piccoli lavori che ha poi perso, gli hanno portato da mangiare o gli hanno dato qualche soldo davanti alla chiesa dove il cinquantenne aspetta che la messa finisca per entrare, rimettere a posto tutti i fogli e le sedie spostate dai fedeli. Sempre senza mai dare noia, sempre senza mai chiedere nulla.

«Quando c’è la processione e bisogna portare il Santo a spalla – dicono a Marina – lui è sempre in prima fila a darci una mano. Ha scelto questa vita e va rispettato per questo, ma siamo anche molto preoccupati per lui». 

L’uomo non è seguito dal Coeso, che lo scorso dicembre ha aperto anche lo sportello Help center in piazza della stazione per aiutare i senza tetto della città. I volontari stanno continuando a mappare le situazioni di disagio che si presentano sul territorio. Situazioni che comprendono anche quella del cinquantenne che vive in una roulotte dove d’estate non passa un filo d’aria e d’inverno si gela. 

L’aiuto degli abitanti di Marina di Grosseto

«Quando ha avuto bisogno di rinnovare il passaporto – raccontano le persone che lo seguono a Marina di Grosseto – abbiamo fatto avanti e indietro al consolato polacco a Roma per aiutarlo. Non ha nemmeno la residenza, ma alla fine siamo riusciti a fargli avere almeno il documento». 

Qualche anno fa, quando il Comune di Grosseto gli aveva trovato una soluzione abitativa in città, ha deciso di restare lì, in quella roulotte, dalla quale la sua compagna non si voleva muovere. La donna, due anni e mezzo fa è morta ma lui non ha chiesto aiuto a nessuno.

A farlo, sono di nuovo i marinesi: aiuto per convincerlo a trasferirsi in un luogo più dignitoso. 

 

 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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