Violenza e discriminazioni, quando il posto di lavoro è un incubo | MaremmaOggi Skip to content

Violenza e discriminazioni, quando il posto di lavoro è un incubo

I risultati dell’indagine della Provincia: le vittime sono centinaia, al questionario hanno risposto sia donne che uomini
La presentazione del questionario

GROSSETO. Urla, minacce, discriminazioni. In qualche caso, fortunatamente non nella maggior parte, anche molestie sessuali. Sono i risultati del questionario presentato dalla Commissione provinciale per le pari opportunità di Grosseto, con il supporto delle sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil e la Consigliera di parità.

Un questionario in forma anonima, per capire se nel territorio provinciale sia presente il fenomeno delle molestie e discriminazioni sul lavoro, e in tal caso che dimensioni e caratteristiche abbia assunto.

I numeri del questionario

Si tratta di un questionario a cui si poteva partecipare esclusivamente su base volontaria e in forma anonima. Hanno risposto all’invito circa 500 persone con una netta maggioranza di donne, l’85,1%. La nazionalità prevalente è quella italiana.

Il 79,6% degli intervistati ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Tra le persone che hanno partecipato 254 appartengono al settore pubblico sanità, scuola, enti locali; 163 al privato (servizi, terzo settore, agricoltura); 58 risposte alla domanda settore pubblico/privato sono state annullate in quanto non congrue al settore indicato.

Urla, rimproveri, approcci sessuali

Alla domanda se nel lavoro ha subito urla e rimproveri nei suoi confronti il 30,3% ha risposto sì e il 26,1% a volte. Il 42,9% dichiara di non aver mai avuto un’esperienza del genere.

Alla domanda se nel suo lavoro è stato sottoposto ad approcci di natura sessuale manifesti, ha risposto di no una netta maggioranza (l’85,7%), mentre l’8,6% ha dichiarato di sì; il 4,2% ha risposto a volte, 1,5% non so. Rispetto alla richiesta se è stato sottoposto ad approcci di natura sessuale velati il 14,9% ha risposto di sì, il 14,1% a volte, lo 0,8% non so e il 70,1% ha dichiarato di no. Il 96,4% ha dichiarato di non aver subito violenza fisica.

Alla domanda sulla violenza psicologica, tuttavia, si abbassa al 47,8% chi dichiara di non averla mai subita: il 25,1% dichiara di sì, il 26,1 % a volte, l’1,1% non so.

Violenza sessuale sul posto di lavoro

Su 475 persone 4 hanno risposto di aver subito violenza sessuale (0,8%). Altro dato su cui riflettere è quello della discriminazione nei confronti delle persone con disabilità: il 5,1% (24 persone) dichiara di sì, il 12% a volte, 8,8% non so. 

La presentazione del questionario

Alla richiesta se è conoscenza di episodi di discriminazione nei confronti di donne che hanno richiesto la maternità, il 19,2% ha risposto di sì. Per quanto riguarda se è a conoscenza di discriminazioni nei confronti di chi richiede il part time il 23,2 per cento ha dichiarato di sì. Alla domanda da chi ha subito quanto dichiarato, il 54,7% risponde di aver subito sia da uomini che da donne, il 21,7% da donne e il 23,6% da uomini; quindi, non è una questione legata solamente al genere.

Tancredi: «C’è vergogna e paura di denunciare»

«Abbiamo lanciato questa indagine per comprendere meglio la realtà che vivono le lavoratrici e i lavoratori del nostro territorio, ma soprattutto per iniziare a parlare di un argomento importante – dice Veronica Tancredi, presidente della Commissione provinciale per le Pari Opportunità- che è spesso considerato un tabù, per diverse ragioni, vergogna ma anche paura di denunciare. Il quadro che emerge dalle risposte, seppur parziale, evidenzia comunque con chiarezza che la violenza sui luoghi di lavoro esiste – prevalentemente si tratta di violenza psicologica – anche nei contesti più tutelati, come quello del pubblico impiego o comunque del lavoro a tempo indeterminato in aziende private strutturate. Questo ci fa riflettere su quanto il fenomeno possa essere ancora più diffuso tra chi lavora in condizioni meno stabili o precarie, una fetta ampia di lavoratrici e lavoratori di cui non abbiamo il dato, perché non hanno aderito all’indagine. Altro elemento: i dati ci dicono che maltrattamenti provengono sia da uomini che da donne. L’auspicio è che questo nostro piccolo contributo diventi uno stimolo per la pubblica amministrazione e per le aziende private, affinché si lavori sempre di più per prevenire fenomeni di violenza e discriminazioni negli ambienti di lavoro, a partire dalla formazione».

Doretti: «Molestie e discriminazioni presenti sul nostro territorio»

«La ricerca della Commissione provinciale per le Pari Opportunità di Grosseto, grazie anche al supporto delle sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil e della Consigliera di Parità ci presenta alcuni dati di indubbio interesse – dice Vittoria Doretti, direttrice dell’Area dipartimentale promozione ed etica della salute Asl Toscana Sud Est, DE&I manager e responsabile regionale Codice Rosa – La fotografia che emerge dalle testimonianze raccolte è quella che il problema delle molestie e delle discriminazioni sul lavoro è un fenomeno presente anche in questo territorio. Lo strumento della ricerca mediante questionario contribuisce ad evitare che il fenomeno resti sommerso e che non vengano attuate tutte le azioni necessarie sia in termini di prevenzione che di contrasto. Il quadro ci impone una riflessione sulla necessità di confermare e rafforzare, anche laddove siano presenti, le politiche per l’inclusione e, laddove invece queste attività non siano state considerate, di fare in modo che le organizzazioni lavorative pubbliche e private adottino dei programmi per il contrasto alle molestie e alle discriminazioni».

 

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