Viaggio in piazza Lulli, tra tiri a canestro e degrado Skip to content

Viaggio in piazza Lulli, tra tiri a canestro e degrado

I giovani che utilizzano l’impianto rispondono agli attacchi dei residenti: «Se non possiamo neanche giocare, cosa possiamo fare in questa città?». Il Comune pensa a realizzare anche altri impianti
I ragazzi che giocano a basket in piazza Lulli

di Steven Santamaria

GROSSETO. Piazza Lulli è al centro di un tornado. Nell’occhio del ciclone, il campetto da basket. Nel vortice, i residenti infastiditi e i ragazzi che si ritrovano lì oramai da qualche anno per dare sfogo alla loro passione: giocare a pallacanestro. I commenti da entrambe le parti, le lamentele, cozzano tra loro continuamente, senza (almeno per ora) trovare soluzione.

Dopo un’interminabile attesa, il campetto  è stato ristrutturato da circa 3 anni, e chiunque può andare lì a fare qualche tiro a canestro. La piazza ha così attirato molte persone, di tutte l’età, desiderose di giocare insieme. Ma allo stesso tempo però ha dato origine all’ira di alcuni residenti che si lamentano per i troppi schiamazzi.

Piazza Lulli, tra basket e stupefacenti

I ragazzi che frequentano la piazza, cresciuti con lei negli anni, ci sono affezionati. «Io ho vissuto con un affaccio su piazza Lulli per tanti anni – racconta un ragazzo della zona- col passare del tempo, è molto cambiata. Quando ero piccolo, la zona era tranquilla e il campetto da basket era molto utilizzato, addirittura dal 2000 al 2006 un istruttore ci teneva delle lezioni di basket, ravvivava la piazza. È sempre stato un luogo a libero accesso, molto frequentato da persone di qualsiasi età e il basket, a Grosseto, è sempre stato uno sport molto praticato a livello amatoriale».

Alcuni dei ragazzi che si ritrovano in piazza Lulli per giocare

Qualche anno fa però, la piazza iniziò a riempirsi non solo di sport e divertimento. «Poco tempo dopo però – ricorda il ragazzo – la piazza ha iniziato a subire dei cambiamenti, in negativo, ereditando pian piano una brutta nomea. Cominciai a trovare delle siringhe per terra. Iniziavano a prendere forma gruppetti di persone dai quali tenersi bene lontani. La zona stava diventando un punto di ritrovo per uso di sostanze stupefacenti»

«Tutt’ora – sostiene il ragazzo – è un punto di spaccio molto affermato, infatti in determinati orari è sempre una zona poco raccomandabile. Quindi, per tutte queste motivazioni, al campetto di basket non andava più nessuno, anche di giorno la situazione non era tranquilla. Iniziò ad essere punto di origine di diverse risse, tutti i residenti nel tempo hanno chiesto diversi interventi delle forze dell’ordine».

«Lamentarsi per chi gioca lo trovo esagerato»

«Ormai da due-tre anni – racconta il ragazzo – la piazza è stata messa a nuovo, anche per risanarla in qualche modo: è stata una bella iniziativa. Fatta anche per incentivare le persone a riutilizzarla rendendola più vivibile, cercando di spazzare via quella brutta fama che ancora oggi purtroppo ha».

La piazza messa a nuovo però, tra i residenti non sembra riscuotere lo stesso successo che ha tra i ragazzi. «Alcuni di quelli che abitano lì si lamentano dell’eccessivo chiasso dei giovani che ci vanno a giocare. Io capisco che – precisa il ragazzo – in determinate ore si possa disturbare, ma la zona ha vissuto e vive tutt’ora situazioni ben peggiori. Lamentarsi solo di chi gioca, lo trovo esagerato, e andrebbe fatto nel giusto modo: tagliare il canestro, che è di tutti, è più un atto vandalico che di protesta».

Durante alcuni tiri a canestro

«Questo contrasto tra ragazzi e residenti – tira le somme il ragazzo – non aiuterà mai a risanare la zona del tutto: dovrebbero tutti trovare un punto di incontro, magari mettendo degli orari da rispettare. Lamentarsi di piazza Lulli lo trovo comunque esagerato, allora un ragazzo in questa città cosa può fare? Nulla. Però poi si lamentano che a Grosseto nessuno non si fa mai niente per migliorarla. Chi vive vicino al D park o vicino allo stadio allora che dovrebbe fare?».

«Di certo il campetto non può essere usato solo la mattina, ognuno ha i propri impegni – conclude il giovane – Vorrei sapere cosa faceva alla nostra età chi oggi si lamenta. Secondo me non stava in casa senza far niente solo per non disturbare nessuno».

«Non facciamo nulla di male, giochiamo tra di noi»

Ai ragazzi che si ritrovano per giocare in piazza Lulli le critiche suonano come macigni, si stringono tra le spalle, increduli e un po’ scoraggiati: «Noi non facciamo nulla di male – parlano dei giovani col pallone tra le mani – giochiamo solo tra di noi. Possiamo capire che, in determinate ore, specialmente la sera, si possa dar fastidio. Ma perché dei ragazzi di 20 anni non possono giocare tranquilli anche di giorno, che dovrebbero fare in questa città? Potremmo accettare degli orari di ingresso precisi. Potrebbe aiutare avere altri campetti a disposizione. Purtroppo c’è solo questo aperto e pubblico, un tempo si poteva usare quello della cittadella dello studente, ma ora non più. Il grossetano si lamenta e basta- concludono- non va mai bene niente, non puoi far niente in questa città, magari poi sono gli stessi che si lamentano della città definendola “vecchia”».

Due impianti ancora al palo

In città, ci sarebbero almeno altri 2 impianti utilizzabili per porre rimedio alla situazione ed evitare la concentrazione in piazza Lulli. Il campetto del Vignaccio in via Carlo Cassola potrebbe essere attrezzato per esempio, ma al momento rimane inutilizzato.

Il campo al Vignaccio

Il Comune, che ha ristrutturato l’impianto di piazza Lulli, confida nei ragazzi che lo utilizzano: lo devono tenere pulito – e di fatto lo è –  come dovrebbero avere l’accortezza di essere educati e non andare a giocare nelle ore notturne, evitando anche di utilizzarlo nel primo pomeriggio, quando gli abitanti della zona vorrebbero magari riposare. 

Nel prossimo piano operativo, poi, l’amministrazione avrebbe in programma l’individuazione di nuove aree dove sarà possibile fare dello street basket: ad esempio in qualche parco, come quello del Diversivo, per dare più opportunità ai ragazzi.

Il degrado, semmai, è poco distante: non al campo di basket ma nella piazzetta e tra i cespugli dove il via vai di spacciatori non è una novità e dove non è raro vedere – come è successo giovedì 25 agosto – una distesa di sporcizia. Cestini stracolmi e bottiglie lasciate per terra

 

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati