GROSSETO. C’è chi si aspettava di più. Chi forse di meno. A difendere l’intitolazione di una via a Giorgio Almirante c’è l’assessore Luca Agresti. Nell’ultimo scontro in consiglio comunale sul tema che va avanti da mesi, oggi 31 luglio, l’opposizione si è schierata unita, ma non ha sortito un risultato soddisfacente: 10 voti a favore e 20 contro la mozione ri-presentata dalla minoranza, dopo che, una prima volta, il presidente del consiglio Fausto Turbanti e il segretario comunale Simone Cucinotta l’avevano ritenuta “inammissibile”.
Il progetto di far nascere in zona Borgo Novo una via della pacificazione che si divida in via Berlinguer (a sinistra) e via Almirante (a destra), non subisce, dunque, alcuno stop in consiglio comunale.
«Città divisa, l’amministrazione ha fallito»
Severo il giudizio del consigliere Carlo De Martis (Grosseto città aperta) sull’operato dell’amministrazioni: «Questo consiglio è un viaggio nel tempo: invece del 31 luglio, si doveva tenere il 13 aprile 2023, anche secondo i termini di legge. E se non fosse intervenuta la prefettura, forse non ne avremo discusso neanche oggi», ha detto ricordando l’iter della mozione contro via Almirante.
«Se l’intento dell’Amministrazione, come viene detto, era quello di unire, ha fallito sotto diversi punti di vista. Non possiamo fare alcun passo avanti per accettare via Almirante e un pensiero che è al di fuori dei valori costituzionali».
Stessa posizione per la consigliera Marilena del Santo (Grosseto città aperta). «Si parla di via della pacificazione ma tutto questo è una dichiarazione di violenza politica allo stato puro. La pacificazione è scritta nella costituzione», chiosa, ripresa da Valerio Pizzuti (Italia Viva), che sottolinea come Almirante non abbia mai smesso di contestare la validità delle istituzioni democratiche.
Agresti: «la divisione è nelle parole dell’opposizione»
L’assessore Luca Agresti, da parte sua si appella al rispetto della libertà e della democrazia, bollando come “illiberale” l’attacco dell’opposizione. «Ho rispetto della libertà delle persone, dei valori che garantiscono l’uomo e la democrazia», ha sottolineato, dimenticando che non ammettere una mozione alla discussione in consiglio è come negare il diritto di parola. E che solo l’intervento della prefetta ha ricondotto le cose entro la loro misura istituzionale e costituzionale, rimarcando il ruolo di garanzia che viceversa era mancato.
«Perché non prevedere una via della pacificazione – incalza Agresti – sentita da tutti e non alimentata nello scontro come sta facendo l’opposizione? L’argomento per tanti aspetti è storicizzato, interessa di più l’arrivo della Tari piuttosto che la toponomastica. La maggioranza ha comunque fatto una proposta di unità e non di divisione e così deve essere interpretata».
Culicchi: «Ascoltiamo la città, diamo l’esempio»
Il consigliere Leonardo Culicchi (Pd) invita la maggioranza a buttare un occhio fuori dall’aula. «Tanti cittadini hanno chiesto di non intitolare una via a Almirante. Concentriamoci su questo. La questione nasce in consiglio comunale e per motivi politici. Ma al di fuori di Fratelli d’Italia, chi davvero vuole via Almirante? Questa intitolazione ha spaccato il consiglio e fuori da qui nessuno la difende a spada tratta».
Poi incalza: «fate difendere questa scelta dai moderati, mentre mi aspettavo che lo facesse il vicesindaco Ceccherini», rimprovera, mentre la maggioranza rumoreggia. «Ascoltiamo la città e le vere necessità dei cittadini».
Stesso appello è arrivato anche dal deputato del Pd Marco Simini, che al termine del consiglio ha inviato una nota per rimarcare come «il sindaco Colonna su via Almirante abbia rinunciato ad ascoltare l’opinione pubblica e abbia deliberatamente deciso di dividere la città denigrando i valori della Repubblica e della Costituzione:»
Rosini: «i nuovi residenti pagano imu da seconda casa»
Stefano Rosini (Pd), ha invece portato all’attenzione del consiglio i disagi per i residenti che hanno scelto la zona di Borgo Novo per il loro futuro. «Quelli che già vivono nella zona pagano l’Imu di una seconda, perché non essendoci il nome della via non possono registrarsi come residenti. In più ci sono problemi per la posta e per il ritiro dei rifiuti. Siamo ai limiti del surreale», dice.
Poi si rivolge al sindaco e all’opposizione. «Volete realmente agire nel senso della pacificazione? Volete riunire la comunità? Astenetevi oggi e lasciamo perdere questa storia».
L’appello di Rosini è caduto nel vuoto e la mozione è stata bocciata. La palla torna definitivamente nelle mani della prefetta Berardino, cui è stata consegnata una petizione firmata da oltre duemila cittadini contro l’intitolazione della via a Almirante». A lei spetta l’ultima parola sulla reale fattibilità del “triangolo della pacificazione”.

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