FOLLONICA. Lo scorso dicembre l’Amministrazione di Follonica guidata dal sindaco Matteo Buoncristiani ha annunciato la nascita dell’Urban Center, un laboratorio per ripensare l’urbanizzazione della città, che conta sulla figura esterna dell’architetto David Fantini. Un incarico professionale per il quale è stato previsto un impegno di spesa di oltre 78mila euro annui.
Una novità che però l’opposizione in consiglio non ritiene del tutto opportuna, proprio per il coinvolgimento di Fantini in tanti progetti privati che riguardano la città di Follonica e la natura pubblica dell’incarico ricevuto.
«Conflitto d’interessi per l’architetto Fantini?»
«Una procedura probabilmente lecita – affermano Andrea Pecorini, Francesco Ciompi ed Emanuele Betti – ma ci chiediamo se non ci sia un conflitto d’interessi visto che lo stesso professionista ha firmato dei contributi per i privati al piano operativo comunale. Le nostre domande, che saranno discusse nel prossimo consiglio comunale utile, sono mirate alla tutela degli strumenti urbanistici e della collettività e ci aspettiamo risposte chiare dal sindaco che sgomberino il campo da ogni dubbio».
Per questo motivo l’opposizione ha presentato un’interpellanza: «Si può essere controllore e controllato nello stesso momento? – dicono – È quello che ci chiediamo e che chiediamo al sindaco Buoncristiani attraverso un’interpellanza consiliare presentata pochi giorni fa».
Il progetto per elaborare la nuova visione della città
«Stiamo già definendo linee guida per le trasformazioni – aveva annunciato l’Amministrazione a inizio dicembre in merito all’Urban center – finalizzate alla neutralità climatica, alla resilienza urbana, a una visione coerente di città. L’attualizzazione dei progetti dovrà avvenire con un nuovo indirizzo metodologico, che abbia come cardini la sostenibilità ambientale, la gestione delle acque, i progetti di rigenerazione, la gestione e implementazione del verde pubblico, la qualità degli arredi e dei dehors, l’illuminazione: il tutto secondo i più aggiornati modelli di sostenibilità ambientale e i principi della visione olistica One Health, promossa dall’Oms».
Incontri a porte chiuse per l’Urban Center
Novità alle quali l’opposizione in consiglio vorrebbe avere accesso anche se al momento tutto sembra svolgersi senza aperture verso l’esterno, tanto che l’opposizione denuncia l’esclusione dai tavoli: «Da qualche settimana sono iniziate le attività del cosiddetto Urban center, definito dalla stessa amministrazione il centro nevralgico della pianificazione urbanistica comunale – affermano Pecorini, Ciompi e Betti – Da lì passerà l’elaborazione dei master plan per definire le previsioni localizzative e dimensionali del piano strutturale. In sintesi non un posto qualunque, ma quello nel quale verrà deciso chi, dove e come costruirà la Follonica dei prossimi anni. Vista la strategicità dei temi, e viste le dichiarazioni pubbliche che dipingono l’Urban center come una casa di vetro, la casa della co progettazione, avevamo chiesto di poter partecipare agli incontri, ma non solo ci è stato negato, non ci è nemmeno pervenuta una risposta, perché si sa che la casa di vetro diventa opaca quando si chiede il confronto»
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