Una granceola gigante nel piatto dell'Uva e il Malto | MaremmaOggi Skip to content

Una granceola gigante nel piatto dell’Uva e il Malto

Il super granchio è stato pescato di fronte all’isola del Giglio: pesava 4 chili e 600 grammi
Moreno Cardone con la granceola
Moreno Cardone con la granceola gigante

GROSSETO. Di granceole o grancevole è pieno il mare. Granchi dal carapace bruno-arancio che talvolta vira al rosso, ricco di spine ai bordi di colore bruno, con zampe sottili e lunghe, adatte al movimento sul fondale sabbioso e le chele anteriori piccole, con la punta più chiara, al termine di braccia snodate, dello stesso spessore delle zampe. Crostacei che, nelle acque che bagnano la Maremma, al massimo arrivano a due chili di peso.

Quella che invece ha cucinato Moreno Cardone venerdì 21 gennaio nella cucina dell’Uva e il Malto, ha ampiamente battuto parecchi record. La super granceola pesava infatti 4 chili e 600 grammi, ed è finita nei piatti del ristorante per accompagnare gli spaghetti.

Pesca miracolosa all’isola del Giglio

È stato un pescatore locale a ritrovarsi faccia a faccia con il granchio da record, per le dimensioni dei crostacei che vengono di solito pescati qui in Maremma. «Mi ha chiamato e mi ha detto di aver preso una granceola gigante – racconta Moreno Cardone – Mi diceva che era dovuto stare attento alle pinze: se gli avesse preso un dito, glielo avrebbe potuto tagliare di netto. Lì per lì non ci credevo, ma quando l’ho vista mi sono accorto di essere davvero di fronte a qualcosa di eccezionale». Il super granchio è stato pescato davanti all’isola del Giglio, in un mare ricco di questa specie di crostacei che di solito si fermano però a un paio di chili.

«Ci sono granceole di quella dimensione – spiega Cardone – ma di solito vengono pescate in Alaska. Certo non qui da noi».

Lo chef si è trovato faccia a faccia con il granchio gigante, cucinato per accompagnare gli spaghetti di grano del Senatore Cappelli. «Ho dovuto scavare la polpa per preparare il sugo e con le zampe ho fatto un brodo – spiega – che ho utilizzato per cucire gli spaghetti». Il risultato è stato da leccarsi i baffi.

 

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