GROSSETO. C’è un filo che sta unendo, in questi giorni di dolore, tutte le persone che hanno conosciuto e voluto bene a Gianluca Bini. Un filo fatto di affetto, ricordi, abbracci silenziosi. E di un gesto semplice, ma profondissimo: la possibilità di fare una donazione in sua memoria per sostenere la ricerca sul cancro.
Un dolore, quello per la morte di Gianluca, che ha spinto la sorella Francesca ad aprire una pagina dedicata al suo Gnugni, proprio sul sito dell’Airc.
«In tanti, tantissimi, mi avete scritto chiedendomi anche come poter ricordare mio fratello @gianluca.bini64 – scrive Francesca sul suo profilo di Facebook – Potete fare una donazione in sua memoria ad @airc.it per sostenere la ricerca sul cancro, oppure al canile @korunera che lui sosteneva. “Non sai mai quanto sei forte fino a quando essere forte è la sola scelta che hai” (Cayla Mills). Eternamente grazie».
La pagina per ricordare Gianluca con una donazione è disponibile qui:
https://donazioneinmemoria.airc.it/eventi/gianluca-bini
Un modo concreto e delicato per trasformare il dolore in un segno d’amore.
«La persona più buona del mondo»
Gianluca Bini se n’è andato a soli 61 anni dopo una malattia rapidissima che non gli ha lasciato scampo.
Francesca, tra le lacrime, lo aveva descritto così: «Se n’è andata la persona più buona del mondo». E chi lo ha conosciuto sa che non era un’esagerazione.
Bastava guardare quante persone sono passate all’obitorio del Misericordia per portargli un fiore, un saluto, un pensiero. Amici di una vita, colleghi, clienti che nel tempo erano diventati famiglia.
Una vita tra cucina, vini e grandi passioni
Primogenito di Giancarlo e Graziella, figure storiche dell’albergo-ristorante Ombrone di viale Matteotti, Gianluca era cresciuto tra profumi, pentole fumanti e bottiglie importanti.
Dopo gli studi aveva scelto senza esitazioni di seguire le orme del padre e aveva cominciato a viaggiare e studiare. A Londra, a Milano e Stresa per poi tornare in Maremma dove aveva gestito il ristorante dello Yacht Club di Castiglione della Pescaia prima di aprire il suo amato locale, “Il Piccolino” in via San Martino.
Da tempo lavorava come rappresentante alla Self Omninutrition di Grosseto.
L’uomo, oltre il lavoro
Gianluca era stato anche un ottimo sciatore, prima di un brutto infortunio. Era sempre stato molto attento al fisico e frequentava la palestra Fight Gym, seguito dall’amico fraterno Giulio Bovicelli.
Ma soprattutto era un uomo di relazioni, di affetti veri. Quelli per la sua famiglia, per la compagna Laura, per la sua mamma speciale, per il fratello e le sorelle, per i suoi due figli Stefano e Giulia e per i suoi nipoti.
Un vuoto enorme, che tante persone stanno cercando di colmare lasciando un pensiero, un ricordo, un gesto concreto.
Una donazione per ricordarlo
Chi vuole ricordare Gianluca Bini può farlo con una donazione all’Airc, sostenendo la ricerca sul cancro, una causa che oggi assume un valore ancora più forte per chi gli ha voluto bene.
Oppure, come suggerito da Francesca, al canile Korunera, che lui sosteneva con affetto.
Un gesto semplice, che tiene viva la sua luce.



