Un innovativo centro diurno per i malati di Alzheimer Skip to content

Un innovativo centro diurno per i malati di Alzheimer

Attivo da poco meno di un anno alla residenza Anni Azzurri “Il Poggione”, offre accoglienza altamente specializzata con un ampia gamma di terapie non farmacologiche
L'ingresso di Anni Azzurri Il Poggione
L’ingresso di Anni Azzurri Il Poggione

GROSSETO. C’è una nuova struttura in Maremma per l’accoglienza delle persone che soffrono di demenza. È all’interno della residenza Anni Azzurri “Il Poggione”, aperta a Grosseto a settembre 2021 dal Gruppo Kos. 

Il nuovo centro diurno, chiamato “La Maremma”, è una struttura all’avanguardia con attività specifiche per le persone con Alzheimer, come snoezelen room, doll therapy, terapia del treno, orto-terapia, ginnastica di gruppo, laboratori di cucina. Tutte attività per migliorare la qualità della vita e potenziare le autonomie residue.

Una struttura da 40 posti, l’angolo bar e la bottega

Il centro La Maremma è aperto dalle 8 alle 18, può ospitare 20 persone al giorno, di cui 10 in convenzione. È stato studiato e progettato per essere un ambiente “protesico”, finalizzato, cioè, ad accogliere e stimolare le persone affette da demenza. Anche lo spazio di accoglienza, infatti, può essere uno strumento terapeutico, con adeguati criteri di progettazione e adattamento, con l’attenzione alla sicurezza, gli ausili per l’orientamento, spazi e arredi personalizzati, tecnologie e impianti adattati.

 

Ricreati un angolo bar in “piazzetta”, un salotto di casa con il caminetto, una cucina e una libreria, l’area riposo, la palestra, l’area per la cura del sé e un bagno assistito con stimolazione sensoriale, per favorire il rilassamento anche durante le attività igieniche. 

Il giardino, la “doll therapy”, il treno, l’orto-terapia

Oltre ai servizi infermieristici e assistenziali, a quelli psicologici, socioeducativi e riabilitativi, il centro diurno offre ai suoi ospiti una serie di attività mirate, con personale specializzato per la stimolazione cognitiva e motoria, per contenere la perdita delle abilità residue. Ci sono, infatti, trattamenti e terapie non farmacologiche, come percorsi multisensoriali nella snoezelen room, musicoterapia, arte terapia e mandala terapia, laboratori di cucina, ginnastica di gruppo e cura del sé, treno-terapia.

All’esterno della struttura è stato creato un giardino, con camminamenti personalizzati, arredi e attrezzature per persone con ridotta funzionalità motoria. Realizzato con vegetazione tipica della macchia mediterranea – utile per agevolare la reminiscenza dei soggetti con demenza – viene utilizzato per praticare l’orto-terapia con piantine aromatiche.

Importanti risultati arrivano dalla “doll therapy”, che prevede l’utilizzo di una bambola da parte del paziente da maneggiare e accudire. Nelle persone con demenza è in grado di ridurre alcuni disturbi comportamentali come l’ansia e l’aggressività, l’agitazione, la depressione, l’apatia e i disturbi del sonno. Creando una relazione con la bambola, la persona con demenza ritrova equilibrio, attenua il senso di isolamento rispetto al mondo esterno.

La Snoezelen Room è un’ulteriore forma di terapia non farmacologica che interviene nel trattamento dei disturbi del comportamento. La stanza è costituita da un ambiente multisensoriale in cui entrano in gioco vista, udito e olfatto. Questo favorisce il rilassamento, stimola le abilità senso-motorie residue, migliorando il tono dell’umore e facilitando l’interazione e la comunicazione.

Zuccherelli: «Terapie innovative che migliorano la vita dei pazienti»

«Queste innovative terapie non farmacologiche sono pensate per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da Alzheimer», spiega il direttore sanitario, Danilo Zuccherelli. Ad esempio la treno terapia, che fa riaffiorare ricordi ed emozioni, calmando le persone e placando i tipici stati di agitazione della malattia. La terapia simula un viaggio immaginario che si svolge in una stanza arredata riproducendo l’interno di un vagone, dove uno schermo riporta le immagini di paesaggi in movimento che fanno riaffiorare emozioni e ricordi, calmando, ma anche stimolando la memoria affettivo-emozionale, le relazioni tra le persone presenti, e, quando possibile, anche le capacità cognitive residue», aggiunge.

«La frequentazione di un Centro Diurno con questo tipo di attività e di ambiente ha lo scopo di rallentare il declino cognitivo presente nelle demenze, migliorare la qualità di vita, ridurre lo stress del caregiver e ritardare il ricovero in una struttura dedicata. La possibilità di mantenere la relazione continuativa con la propria famiglia e con il proprio domicilio ha effetti protettivi e rasserenanti sugli ospiti», conclude Zuccherelli.

Il Gruppo Kos

Il Gruppo Kos è presente con le sue strutture in 11 regioni italiane e 2 stati esteri, per un totale di oltre 13.000 posti letto. Kos gestisce 108 strutture in Italia e 51 in Germania. In Italia sono quasi 9.000 i posti letto gestiti in 61 residenze per anziani, 16 centri di riabilitazione, 12 comunità terapeutiche psichiatriche, 7 cliniche psichiatriche e 2 ospedali. KOS è inoltre attivo con 15 centri ambulatoriali di riabilitazione e diagnostica e, in India, con 13 centri di diagnostica e radioterapia.

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