Uccise cagnolina con 2 colpi di pistola, carabiniere condannato | MaremmaOggi Skip to content

Uccise cagnolina con 2 colpi di pistola, carabiniere condannato

Successe nel 2019 al Giglio. La cagnolina Hollie morse i pantaloni del militare che le sparò, uccidendola. Oggi (25/2) la condanna a 4 mesi
Una veduta di Giglio Porto, all'Isola del Giglio, e la cagnolina Hollie
Una veduta di Giglio Porto, all’Isola del Giglio, e la cagnolina Hollie

ISOLA DEL GIGLIO. Nel 2019 un carabiniere uccise una cagnolina, con 2 colpi di pistola, all’Isola del Giglio. Il processo si è chiuso oggi, martedì 25 febbraio, con la condanna del militare a 4 mesi di reclusione e un risarcimento danni.

Lndc Animal Protection, che fin dall’inizio ha seguito da vicino la vicenda sporgendo denuncia e costituendosi parte civile nel processo, esprime soddisfazione per l’esito giudiziario.

La presidente Piera Rosati commenta: «Questa condanna rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti degli animali e nella lotta contro gli abusi perpetrati nei loro confronti, specialmente quando coinvolgono figure che dovrebbero garantire la sicurezza e il rispetto delle leggi».

Hollie morse i pantaloni e fu uccisa

I fatti risalgono al 2019, quando Hollie, una meticcia di piccola taglia, fu colpita da due proiettili sparati da un carabiniere sull’Isola del Giglio. L’animale era stato lasciato libero dalla proprietaria e, secondo le ricostruzioni, avrebbe “aggredito” il militare mordendo il pantalone, senza però causare alcun danno materiale o fisico. Nonostante l’assenza di una reale minaccia, il carabiniere decise di fare uso dell’arma, causando la morte della cagnolina.

Inizialmente, il pubblico ministero aveva richiesto l’archiviazione del caso, ritenendo l’azione del carabiniere giustificata.

Tuttavia, grazie all’opposizione  presentata dall’avvocato Riccardo Lottini, che ha assistito la proprietaria di Hollie, il Gip aveva disposto il rinvio a giudizio del militare, riconoscendo l’assenza di necessità nell’uccisione dell’animale.

La sentenza odierna conferma l’importanza di una corretta gestione delle situazioni che coinvolgono animali da parte delle forze dell’ordine. Lndc Animal Protection auspica che questo caso possa servire da monito e contribuire alla formazione e sensibilizzazione degli operatori di sicurezza riguardo al rispetto della vita animale.

«È fondamentale che episodi come quello di Hollie non si ripetano. Continueremo a vigilare e a impegnarci affinché chi commette atti di violenza contro gli animali venga perseguito e punito secondo la legge, in particolar modo quando vengono commessi da chi indossa una divisa che dovrebbe infondere sicurezza e protezione, non dolore e morte», conclude Rosati.

LNDC Animal Protection rinnova il suo impegno nella difesa dei diritti degli animali e invita chiunque sia testimone di maltrattamenti a segnalarli prontamente alle autorità competenti e alle associazioni preposte, affinché si possa intervenire tempestivamente e garantire giustizia alle vittime innocenti.

 

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