Truffe agli anziani, i consigli del gruppo del vicinato | MaremmaOggi Skip to content

Truffe agli anziani, i consigli del gruppo del vicinato

Il volantino dà qualche consiglio ai più fragili su come non credere nella trappola dei malintenzionati
Un anziano al telefono e il volantino del gruppo del vicinato

GROSSETO. Un figlio o un nipote che hanno avuto un incidente oppure i carabinieri che bussano alla porta di casa: i truffatori sanno bene quali corde toccare per raggirare le persone. C’è chi si finge un carabiniere, chi un avvocato o un parente.

E per aiutare gli anziani a comprendere come difendersi dai malintenzionati il Gruppo del vicinato ha creato un volantino dove c’è qualche consiglio utile su come non cascare nelle truffe.

Il primo contatto avviene per telefono fisso, molto presente nelle case degli anziani che spesso non sanno usare il cellulare.

L’iniziativa del Gruppo di vicinato

La truffa inizia quasi sempre con una telefonata, dove i truffatori spingono la vittima in uno stato di ansia e paura per far sì che non ragioni con lucidità. Così fingono incidenti, movimenti strani sul conto corrente o qualsiasi altra situazione che possa portare stress

L’ex maresciallo dei carabinieri Ivan Carito, ora coordinatore del Gruppo di vicinato, non è nuovo a iniziative del genere: quando era ancora in servizio ha organizzato molti incontri con i più vulnerabili su come evitare raggiri e truffe. Ora ha realizzato un volantino proprio per mettere in guardia le persone più fragili.

Nel volantino viene spiegato dettagliatamente come comportarsi in caso di chiamate “sospette”, con i truffatori che confidano nella vulnerabilità della loro vittima. Ma va ricordato che mai e poi mai le forze dell’ordine possono chiedere soldi a un cittadino.

E sarebbe utile anche verificare chi dice di essere un parente, anche se ovviamente non è così semplice come si pensa. Soprattutto se dall’altro lato della cornetta c’è chi sta giocando con l’emotività della persona e magari ha anche una bella parlantina. Chiedere spiegazioni e dettagli potrebbe, però, aiutare a evitare la truffa.

Inoltre, è fondamentale non condividere informazioni personali e finanziare sempre al telefono, nemmeno una banca lo farebbe. Contattare magari altri familiari e chiamare immediatamente le forze dell’ordine, al 112.

La tecnica

Chi di mestiere fa il truffatore, sa bene quali tasti usare. La prima chiamata in genere arriva fingendosi un parente stretto, spesso un nipote, però la conversazione è confusa e preoccupata per renderla ancora più credibile. Poi subito la richiesta d’aiuto dove il “falso” parente o addirittura un avvocato o un carabiniere, sempre fasulli ovviamente, raccontano che per risolvere il problema causato da un incidente stradale servono urgentemente soldi.

Una tattica per spingere in pochi minuti l’anziano a prendere decisioni rapide e impulsive. Le richieste possono avvenire anche tramite bonifici bancari, ma soprattutto con contanti, con l’arrivo di un “delegato” direttamente a casa a prenderli

 

Autore

  • Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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