Tragedia di Braccagni, poche risposte dall'autopsia | MaremmaOggi Skip to content

Tragedia di Braccagni, poche risposte dall’autopsia

L’esame sulla salma di Fiorilli non ha rilevato elementi macroscopici: bisogna attendere il risultato delle analisi sui campioni istologici prelevati
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Un’immagine del terribile incidente

GROSSETO. Bisognerà attendere gli esiti degli esami istologici sui campioni di organi e tessuti prelevati durante l’autopsia per capire esattamente cosa sia successo a Mario Fiorilli, il pensionato di 81 anni colpito da un “evento acuto” – la cui natura dovrà appunto essere accertata e che è risultato fatale anche a lui – a causa del quale il 14 luglio scorso ha perso coscienza e, con essa, il controllo della Fiat Panda che stava guidando, piombata come un missile su un gruppo di una ventina di ciclisti che stavano tranquillamente pedalando a bordo strada lungo vecchia Aurelia a Braccagni. Con il terribile bilancio tristemente noto: (altri) tre morti, Nilo Naldini, 74 anni, Antonio Panico, 56, e Roberto Seripa, 71, e sei feriti di cui uno gravissimo, Tommaso Di Nunzio, ancora in prognosi riservata a Careggi.

Fascicolo per omicidio contro ignoti

Bisognerà ora attendere i risultati degli esami istologici che potranno così dare dare risposte ai familiari delle tre vittime, che chiedono di sapere cosa sia accaduto, e a un’intera città, Grosseto, rimasta solo choc. Il sostituto procuratore Federico Falco, che si occupa dell’inchiesta, ha subito aperto un procedimento penale formalmente contro ignoti, essendo ovviamente non perseguibile l’investitore, e soprattutto ha disposto un accertamento tecnico non ripetibile sulla salma dell’anziano per chiarire le cause della morte.

Mario Fiorilli

 Subito dopo il conferimento dell’incarico da parte del pm, avvenuto nel primo pomeriggio di giovedì 21 luglio, il medico legale scelto dal magistrato come proprio consulente tecnico d’ufficio, la dottoressa Valentina Bugelli, ha proceduto all’esame, durato un paio d’ore, all’obitorio del Misericordia di Grosseto. Alle operazioni peritali ha partecipato, come consulente tecnico medico legale di parte, anche la dottoressa Cristina Vuolo messa a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui, per essere assistiti, attraverso il consulente legale Matteo Cesarini, si sono affidati i familiari di Antonio Panico, insieme all’avvocato Alessandro Giuseppe Maruccio, del foro di Civitavecchia: il compianto ristoratore, che gestiva la pizzeria La Golosona a Marina di Grosseto, ha lasciato in un dolore immenso i tre figli Lorenzo, Leonardo e Camilla, l’anziana mamma Giacoma, la compagna Antonella e i fratelli Susy e Mario a cui era legatissimo.

L’autopsia, tuttavia, non ha portato alla luce elementi “macroscopici” in grado di definire già se e di che genere di patologia sia rimasto vittima l’anziano automobilista, così come non sono emerse particolari lesività esterne: per avere qualche risposta bisognerà quindi attendere l’esito degli esami istologici e il vaglio di tutta la documentazione clinica relativa all’ottantunenne, di cui i consulenti di parte hanno richiesto la completa acquisizione, per verificare se e di quali patologie soffrisse e se la commissione medica preposta per il rinnovo dei titoli di guida gli avesse dato delle prescrizioni, fermo restando che l’anziano era regolarmente in possesso di patente valida. Risposte che dovrebbero arrivare entro 60 giorni, il termine assegnato dal Pm al proprio Ctu per completare la sua perizia, a meno che quest’ultima non richieda delle proroghe finalizzate a ulteriori approfondimenti.

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