Terme di Roselle, concessione pubblica scaduta. Gori e Rosini: «Occasione persa» | MaremmaOggi Skip to content

Terme di Roselle, concessione pubblica scaduta. Gori e Rosini: «Occasione persa»

Nel dibattito in consiglio sul Dup (Documento unico di programmazione) torna centrale il tema delle terme di Roselle. La concessione del Comune è scaduta nel 2023. Gori e Rosini: «Altrove le terme sono una miniera d’oro, Comune miope». Intanto va avanti il progetto privato della famiglia Pozzi
Nella foto grande l'ex Buca dei Lucchesi dove sta sorgendo il nuovo centro termale, in alto l'ecomostro, abbattuto nel 2018 e, in basso, le terme lepoldine
Nella foto grande l’ex Buca dei Lucchesi dove sta sorgendo il nuovo centro termale, in alto l’ecomostro, abbattuto nel 2018 e, in basso, le terme lepoldine

ROSELLE. La politica termale del Comune di Grosseto su Roselle si chiude con un fallimento. A dirlo sono i consiglieri Stefano Rosini (Pd) e Giacomo Gori, 5 Stelle, intervenuti in consiglio comunale per denunciare quella che definiscono «l’ennesima occasione persa» per il territorio: la scadenza, nel 2023, della concessione sulle acque termali di Roselle, senza che sia stato costruito un progetto pubblico di rilancio.

Secondo Gori e Rosini la vicenda rappresenta l’epilogo di una lunga sequenza di scelte sbagliate, iniziate almeno nel 2017 e culminate con la perdita di uno strumento strategico fondamentale: il diritto di utilizzo della risorsa termale.

Risorsa che, peraltro, a inizio 2027 sarà sfruttata dal progetto privato della famiglia Pozzi, nell’ex Buca dei Lucchesi.

Anche se si tratta di un pozzo nuovo, non quello di origine romana, poi sfruttato anche dai Granduchi, che è stato in funzione fino al 1966, anno dell’alluvione. Pozzo nuovo con acqua a 41,5°.

La concessione termale: i dati ufficiali

La concessione termale di Roselle era in capo al Comune di Grosseto ed era stata rilasciata dalla Regione Toscana con decreto dirigenziale n. 4068 del 14 luglio 1998. Il titolo aveva una durata di 25 anni e prevedeva quindi una scadenza fissata al 13 luglio 2023.

Una data chiave che, sottolinea Gori, segna uno spartiacque: «Nel 2023 l’amministrazione ha lasciato scadere l’importantissima concessione sulle acque termali, completando un disastro politico e amministrativo».

E rincara Rosini, intervenendo in consiglio comunale: «Nel Dup (Documento unico di programmazione) non c’è una riga su questo tema, e oggi in aula non è stata fornita alcuna spiegazione politica. Per noi questa mancanza del perché si sia lasciata scadere è grave. Ricordo che l’iter per richiedere la concessione non è uno schiocco di dita, c’è un lungo iter da seguire».

Dal progetto di rigenerazione alla demolizione

Il consigliere comunale Gori ricostruisce una storia che parte da lontano.

Nel 2017, le opposizioni chiesero di non abbattere l’edificio progettato dall’architetto Di Salvo, ma di rigenerarlo come motore pubblico di sviluppo termale e turistico.

Secondo Gori, esistevano uno studio di fattibilità tecnico-economica, una stima delle risorse necessarie e una visione di sviluppo graduale del centro termale di Roselle.

Tutto ignorato dall’amministrazione, che nel 2018 scelse invece la demolizione dell’edificio, con una spesa di circa 800 mila euro di fondi pubblici.

«Si è scelto di cancellare invece di costruire», accusa Gori. E Rosini aggiunge: «Perché non avete avvertito il consiglio comunale della scadenza?».

La perdita del diritto sulle acque e il limbo attuale

Dopo la demolizione, il vuoto.

Secondo il consigliere comunale, alla distruzione del patrimonio architettonico è seguita anche la perdita del diritto pubblico sulle acque, lasciando scadere la concessione senza un’alternativa chiara, senza un bando e senza una strategia definita.

Le Terme Leopoldine e il degrado del patrimonio storico

A rendere il quadro ancora più critico è lo stato delle Terme Leopoldine, restaurate nel 1822 per volontà del Granduca e oggi bisognose di interventi urgenti di consolidamento e restauro.

Un patrimonio storico che, sottolinea Gori, resiste solo grazie all’impegno della Pro Loco e dei custodi della memoria locale, senza una reale strategia pubblica di tutela e valorizzazione.

Il confronto con le terme che funzionano intorno a Grosseto

L’aspetto più amaro, secondo Gori, emerge dal confronto con ciò che accade nei territori vicini, dove il termalismo rappresenta una risorsa economica e turistica consolidata.

A pochi chilometri da Grosseto operano realtà di successo come, solo per citarne alcune, le Terme di Saturnia, modello internazionale, il Calidario a Venturina, le Terme di Sassetta e  le Terme di Petriolo.

«Altrove le acque termali sono tutelate come oro», afferma Gori, mentre a Roselle una risorsa che sgorga naturalmente a 38 gradi, in un’area ancora poco antropizzata, è stata abbandonata per incapacità gestionale.

Un’occasione persa per sviluppo e bene comune

Per il consigliere comunale, la vicenda di Roselle rappresenta il simbolo di una rinuncia al ruolo pubblico, che ha trasformato una potenziale eccellenza in un fallimento.

«L’incapacità di governare i processi ha dissipato una risorsa che poteva generare lavoro, turismo e sviluppo sostenibile», conclude Gori, chiedendo una nuova visione, libera da condizionamenti e realmente orientata al bene comune.

Una visione che, secondo il consigliere, dovrebbe restituire alla comunità le risorse di Roselle, sottraendole alla palude dell’inefficienza e dell’immobilismo politico.

Ex Buca dei Lucchesi, i lavori proseguono

Intanto vanno avanti spediti i lavori per il centro termale privato nella zona delle cave, all’ex Buca dei Lucchesi. «Contiamo di finire entro il 2026 e di aprire ad inizio 2027 – spiega Stefano Pozzi -. Il progetto di Pettini e Daviddi è molto bello ed è stato concertato con la Soprintendenza. La stessa Vanessa Mazzini ha dato indicazioni chiare, per inserirlo al meglio nel contesto. E la ringrazio per l’attenzione che ha avuto».

Le terme della società Terme di Roselle srl saranno fruibili sia dalla clientela giornaliera, che vorrà passare una giornata nelle piscine, a prezzi bassi, sia dai turisti che potranno soggiornare nelle 24 camere del complesso.

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