GROSSETO. Sarà trasferito in un istituto penitenziario con presenza sanitaria continuativa, di giorno e di notte. È questa la decisione che è stata presa dal giudice per le indagini preliminari Sergio Compagnucci, dopo aver letto la perizia psichiatrica firmata dal dottor Paolo Iazzetta.
Il 31enne che la sera del 30 gennaio ha tentato il suicidio nella sua cella, nel carcere di Grosseto, era stato ricoverato in Psichiatria. Qui, il direttore del reparto, lo ha sottoposto, come richiesto dall’avvocato Giulio Parenti, a una perizia psichiatrica.
Escluso il vizio totale di mente
Il medico che ha sottoposto il 31enne a perizia psichiatrica, ha escluso il vizio totale di mente. L’uomo, arrestato dalla polizia municipale con l’accusa di spaccio, è in grado di comprendere i motivi per i quali era stato arrestato e portato in carcere. Ma sarebbe affetto, secondo il dottor Iazzetta, da un disturbo della personalità che lo ha spinto a mettere in atto gesti di autolesionismo in carcere.
Per questo, una volta dimesso dall’ospedale, sarà trasferito in un carcere dov’è presente un reparto di psichiatria.
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