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Supplenti senza stipendio da maggio

la Cgil scuola: non ancora pagati anche i trattamenti di fine servizio, caos per le graduatorie scolastiche e le immissioni in ruolo
Una classe e, nel riquadro, Cristoforo Russo
Nel riquadro, Cristoforo Russo

GROSSETO. Stipendi dei supplenti in ritardo di 3 mesi, trattamento di fine servizio (Tfs) in ritardo, problemi nelle procedure di immissione in ruolo o per l’attribuzione degli incarichi annuali per gli insegnanti.

Cronaca di ordinario caos, peraltro già visto, a un mese dalla riapertura dell’anno scolastico, cui si aggiungono i disservizi per chi il lavoro lo ha lasciato da tempo, per scadenza contratto o per pensionamento, e attende il Tfs

La denuncia arriva di nuovo dalla Cgil scuola (Flc-Cgil) alle prese con vecchi problemi e nuove emergenze, che hanno un comune denominatore: disservizi ai cittadini.

Che fine hanno fatto stipendi e Tfs?

La notizia era uscita sulle pagine di Maremma oggi a marzo 2022: decine di insegnanti non pagati da dicembre 2021 per supplenze brevi e sostituzioni Covid. A distanza di 5 mesi la situazione si ripete.

In molti si sono rivolti alla Flc-Cgil perché ancora non hanno ricevuto lo stipendio di maggio, poiché il ministero non trasferisce le risorse alle ragionerie territoriali, che a loro volta non possono pagare i docenti. Altri perché non hanno notizie del Tfs per il lavoro cessato a giugno 2021.

Il problema, in questo secondo caso, è la piattaforma Sugi (Sistema unico gestione Iban), il servizio dell’Inps attivato a febbraio, che permette ai cittadini o ai patronati di inserire l’Iban sul portale per l’accredito del Tfs ai dipendenti pubblici.

«Ci è stata segnalato che Sugi non funziona da diverse persone. Alcune sono venute in sede e abbiamo provato dai nostri computer con le loro credenziali, ma la piattaforma non consente l’accesso alla pratica», spiega il segretario provinciale della Flc-Cgil, Cristoforo Russo.

Una situazione che ha lo ha indotto a scrivere al direttore dell’Inps di Grosseto, per chiedere un incontro e avviare una modalità di comunicazione con le organizzazioni sindacali, in modo da garantire risposte agli iscritti.

48 ore per scegliere la provincia in cui lavorare

Non va meglio con le due emanazioni del ministero dell’Istruzionel’Ufficio scolastico regionale (Usr) e quello provinciale (Usp), alle prese in questi giorni con le operazioni per l’inizio dell’anno scolastico (immissioni in ruolo e incarichi per le supplenze annuali).

Chi entra in ruolo deve fare una procedura on line per scegliere la provincia, ma la piattaforma era attiva esclusivamente nella giornata di ieri e lo è oggi, 29 e il 30 luglio. So che l’Usr lo ha comunicato sul proprio sito solo il 28 luglio. 

«E se qualcuno, per i motivi più svariati, non ha visto la comunicazione?», si chiede Russo. «Il tempo non è sufficiente per garantire a tutti di esercitare un proprio diritto, avendo vinto un concorso regionale».

Il caos delle graduatorie

Dal 2 al 16 agosto, inoltre, ci sarà l’assegnazione degli incarichi annuali – o del ruolo per il sostegno – dalla graduatoria per le supplenze (Gps). Ancora, però, non sono stati pubblicati né la Gps né i posti disponibili. Quindi si brancola nel buio, esattamente come è successo lo scorso anno nello stesso periodo.

Un problema che riguarda centinaia di insegnanti precari, in attesa di incarico annuale.

«Insomma, o non ci sono i tempi o non ci sono le graduatorie. Tutto questo senza considerare che a ottobre, potrebbero di nuovo esserci problemi con il Covid, che finirebbero per aggravare la carenza di organico nelle scuole», conclude Russo.

 

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