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Suonano al campanello: truffe a domicilio

Una signora da giorni suonava al campanello di un signore non vedente, e colta da amici e dal figlio, dice di dover spostare la macchina e fugge
La truffa suonando il campanello

ORBETELLO. Suonano ai citofoni, controllano gli orari di entrata ed uscita.

Le prede preferite? Gli anziani.

Questi i primi indizi di uno, se non due coppie di signore che si aggirerebbero nella zona della laguna portando a segno una serie di piccoli colpi e truffe.

Una foto del mulino nella laguna di Orbetello

Ad avvalorare le tesi di Fabrizio, negoziante di Orbetello che ha evitato per un soffio di essere nell’elenco delle vittime, sono le ultime vicende: «Alla nonna della mia amica sono entrati in casa e hanno rubato 1.000 euro e non ha denunciato: gli anziani sono sempre meno sicuri ad aprire a sconosciuti, qualcuno si vergogna anche di raccontarlo se subisce una truffa o un furto».

Dal negozio a casa

I primi sospetti iniziarono a formarsi qualche giorno fa, al negozio di Fabrizio: «Una coppia di donne ultimamente si era fermata al mio negozio quando c’era solo mia mamma – racconta -. In alcuni giorni va ad aprire prima se sono occupato. La prima volta che le ho viste, cercavano due tappetini, che non hanno comprato, dissero di non avere né contanti né carte, ci passammo sopra. Poi si sono ripresentate, sempre quando c’era solo mia mamma, che si era insospettita, credeva volessero rubare qualcosa. Le chiesero anche se abitasse con me, e così ricapitò qualche giorno dopo».

I carabinieri di Orbetello www.maremmaoggi.net
I carabinieri di Orbetello

«Allora cambiai orario, ripassarono al negozio quando c’ero anche io, chiedendomi se vivessi in quel palazzo dove c’è un anziano non vedente. A quel punto sono andato dai carabinieri, che si sono insospettiti, dando subito la loro disponibilità, fornendomi un contatto diretto, per un intervento più immediato»

Sotto casa, al campanello

Qualche giorno fa, la coppia di giovani che abitano nel suo stesso palazzo, aveva avvertito Fabrizio che qualcuno stava cercando suo babbo chiedendo informazioni su delle case o appartamenti in affitto. Suo babbo però non si occupa di affitti, e nel palazzo nessun appartamento attente futuri affittuari che debbano passare da lui.

Stamani, 22 marzo, Fabrizio stava aspettando un corriere, mentre una signora si presenta al portone, cercando di nuovo suo babbo, proprio poco dopo che sua mamma era uscita.

Forse la signora non si aspettava l’accoglienza dei ragazzi del piano di sotto, che hanno aperto al posto del babbo di Fabrizio. La coppia ha intrattenuto la signora per permettere a Fabrizio di scendere. Lei però, appena si è assicurata che qualcuno stesse scendendo, forse per paura di essere smascherata, si è allontanata dicendo di andare a spostare la macchina

 

Inseguita dalla coppia e da Fabrizio, che si era malapena riuscito a mettere le scarpe per la fretta, è stata raggiunta, ma non sono riusciti a fermarla.

Fabrizio commenta così quanto accaduto: «Non mi è sembrata una delle due capitate al negozio, sembrava che in zona Porto Santo Sefano si aggirassero due coppie di donne, ma sono voci. Però la cosa confermerebbe che si tratta di persone diverse. Se sono sempre loro, poco tempo fa hanno rubato in casa qua vicino, forse dopo l’episodio di oggi, aspetteranno un po’ prima di tornare in zona».

«Credo siano persone del posto – aggiunge – italiane almeno: non hanno accenti particolari, fingono un accento romanesco, ma non gli viene bene. C’era un adesivo accanto al campanello dell’appartamento di mio babbo, forse era un segnale».

«Approfittarsi degli anziani – conclude – oltretutto non vedenti è veramente una cosa che ha dell’incredibile. Stanno facendo vivere male le persone che si trovano più sole, soprattutto appunto le persone anziane, che sono intimorite di confrontarsi con gli altri, anche dall’aprire, magari anche alle vere emergenze».

 

Autore

  • Federico Catocci

    Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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