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Sulla barca e dal barbiere ma senza contratto

Scoperti dalla guardia di finanza due lavoratori in nero: scatta la maxi multa e la chiusura del negozio. Il parrucchiere è stato messo in regola
Falso finanziere scoperto dai finanzieri veri, guardia di finanza
Una pattuglia della guardia di finanza

GROSSETO. Due lavoratori in nero scoperti su un’imbarcazione che offre escursioni marittime all’isola del Giglio e nel negozio di un barbiere. È il bilancio dell’attività della guardia di finanza, che sta continuando a controllare le attività e le imprese in provincia.

Sulla barca senza contratto

Sono stati i finanzieri della tenenza di Porto Santo Stefano, in collaborazione con la componente navale del corpo, ad eseguire un controllo nelle acque davanti all’Isola del Giglio nei confronti di una imbarcazione gestita da una società di noleggio ed escursioni marittime. Il conducente del natante ha fornito vaghe dichiarazioni sulla sua posizione lavorativa e dai successivi approfondimenti svolti da finanzieri è emerso che lo stesso non era assunto. Il controllo è stato quindi esteso anche alla contabilità dell’impresa facendo emergere noleggi sottratti a tassazione per oltre 6.000 euro.

Un taglio di capelli senza assunzione

Nel secondo caso, dopo aver controllato il documento fiscale rilasciato ad un cliente appena uscito da un barber shop, i militari hanno riscontrato che il barbiere che gli aveva appena effettuato il taglio di capelli non era assunto; per cui è scattato, a carico del datore di lavoro, la procedura per l’applicazione della maxi-sanzione e del provvedimento di chiusura dell’esercizio. L’irregolarità è stata prontamente segnalata all’Ispettorato del lavoro di Grosseto che ha notificato all’esercente il provvedimento di sospensione dell’attività, evitabile solamente con
l’immediata assunzione del lavoratore “in nero” nonché con il pagamento di una ulteriore sanzione di 2.500 euro.
Grazie all’intervento delle Fiamme Gialle il titolare del salone ha provveduto a regolarizzare il rapporto lavorativo.

La normativa in materia di lavoro prevede, infatti, che la mancata regolarizzazione delle posizioni irregolari individuate comporta il pagamento di una maxi-sanzione che va da 1.800 a 10.800 euro per ciascun lavoratore irregolare, impiegato per un tempo inferiore a un mese senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto.

In questo caso la sospensione è stata comunque immediatamente eseguita, per accertate gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare per la mancata elaborazione del documento di valutazione dei rischi di cui al D. Lgs. 81/2008 e successive modifiche.
Il lavoro nero è piaga per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste.

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