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Strage di ibis a Orbetello, ne muoiono 27

Stavolta non c’entrano i cacciatori. Gli ibis sono stati strappati dai posatoi nell’oasi Wwf dal fortissimo vento
Due degli ibis trovati morti a Orbetello
Due degli ibis trovati morti a Orbetello

ORBETELLO. È stato un giorno nerissimo per il progetto Life del team Waldrapp, che riunisce tre paesi europei (Italia, Austria e Germania) e che ha nell’oasi Wwf della laguna di Orbetello un ruolo chiave. Un progetto che punta alla reintroduzione dell’ibis eremita, specie migratrice che risulta estinta dall’Europa centrale dalla metà del diciassettesimo secolo (principalmente a causa della pressione venatoria), tanto che è considerata a livello mondiale “a grave rischio di estinzione”.

Alcuni giorni fa, a causa del fortissimo vento che si è abbattuto sulla zona di Orbetello, infatti, una parte del gruppo è stata strappata dal suo posatoio nel cuore della notte e si è sparsa per tutta l’area protetta e oltre.

«Il giorno successivo – racconta Angela, che segue il progetto -, sulla base dei dati gps, è stato possibile determinare solo la morte di 27 uccelli. Abbiamo iniziato immediatamente le ricerche, ma siamo riusciti a recuperare le carcasse solo in alcuni punti, che abbiamo portato all’istituto di medicina forense di Grosseto».

Uno dei gps che erano sugli ibis eremita
Uno dei gps che erano sugli ibis eremita

Ibis: stavolta non sono stati i cacciatori, ma il vento fortissimo

«La medicina forense – dice ancora Angela – ha confermato che la morte degli ibis è stata causata da un trauma da collisione. A causa della predazione, siamo riusciti a trovare piume e Gps solo nelle posizioni rimanenti. Ma le squadre di ricerca sono ancora in azione e stanno facendo del loro meglio. È un evento molto triste e incomprensibile, soprattutto per le due madri adottive Helena e Lisa, che hanno perso 12 dei loro protetti».

«Speriamo davvero che una cosa del genere non si ripeta più. Tuttavia, le previsioni indicano che questi fenomeni meteorologici estremi aumenteranno in futuro a causa dei cambiamenti climatici».

Il progetto Life per reintrodurre gli ibis

Il progetto di reintroduzione dell’ibis eremita é iniziato con uno studio di fattibilitá durato 10 anni a partire dal 2003 ed è stato poi co-finanziato dall’Unione Europea nel periodo 2014-2019 nel contesto di un progetto LIFE+ Biodiversity. A partire dal gennaio 2022 l’UE sostiene nuovamente (LIFE20 Reason for hope) il progetto per altri 7 anni. I paesi coinvolti sono sempre l’Austria, la Germania e l’Italia.

Il processo di reintroduzione dell’ibis eremita ha ormai uno svolgimento ben preciso dettato da un metodo adottato con successo da anni. I pulcini nati negli zoo vengono allevati a mano da genitori adottivi umani ed in seguito vengono addestrati a seguire in volo un deltaplano che li porta fino all’area di svernamento comune a tutta la popolazione europea di ibis eremita nell’Oasi Wwf della Laguna di Orbetello.

A partire dalla seconda generazione gli ibis eremita migrano autonomamente e vengono monitorati con dispositivi gps vengono loro applicati alla schiena. Il pubblico può seguire gli spostamenti degli ibis con la app gratuita per smartphone Animal Tracker.

Gli ibis si riproducono in 4 colonie distribuite tra il lago si Costanza nel sud della Germania, la regione di Salisburgo e la Carinzia. Nel contesto del nuovo progetto LIFE20 2022-2028 si aggiungerà a queste una colonia a volo libero a Bussolengo ai piedi delle Alp, nel parco Natura Viva.


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Autore

  • Guido Fiorini

    Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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