GROSSETO. Suicidi, sovraffollamento, pochi spazi a disposizione, personale insufficiente. Anche ad agosto, il pensiero – e l’azione – dei penalisti, non va in vacanza. La Camera penale di Grosseto, mercoledì 20 agosto, è tornata in carcere per una visita alla struttura.
L’iniziativa, proposta dall’Unione delle Camere Penali Italiani si chiama infatti “Ristretti ad agosto” e serve proprio a denunciare il disinteresse delle forze politiche per mobilitare, proprio nel periodo estivo, le singole camere penali territoriali, effettuando visite agli istituti penitenziari locali, con il coinvolgimento di parlamentari.
Carcere sovraffollato
La visita alla casa circondariale di Grosseto ha visto la partecipazione del consiglio direttivo della Camera Penale di Grosseto (il presidente Massimiliano Arcioni, la vicepresidente Francesca Carnicelli, gli avvocati Riccardo Lottini, Tania Amarugi, Federica Putignano) e di Francesca Scopelliti per la Fondazione Enzo Tortora.
Nell’attesa dell’apertura della nuova struttura penitenziaria, il cui progetto è già stato predisposto, i componenti del direttivo della Camera penale rilevano che nel carcere di Grosseto, nonostante l’impegno del personale e della direzione, le condizioni detentive non hanno subìto alcun miglioramento.
«Attualmente vi sono 24 detenuti a fronte di 15 posti effettivi ed il personale assegnato è al limite dell’organico necessario – dicono dal consiglio direttivo – Le attività trattamentali sono rivolte all’ alfabetizzazione ed alla formazione professionale detenuti. Vengono svolti con regolarità percorsi scolastici la cui frequentazione viene riconosciuta anche una volta che i detenuti siano tornati liberi. La biblioteca dell’Istituto è estremamente fornita e alcuni detenuti sono stati formati per lo svolgimento del ruolo di bibliotecario».
Quello che manca però è uno spazio per la socialità e le attività trattamentali sono fortemente limitate dalla carenza di spazi oltre che di personale.
L’emergenza carcere
L’emergenza è evidente, diffusa su tutto il territorio nazionale. Per questo i penalisti italiani intendono far sentire la propria vicinanza a tutti coloro che a vario titolo vivono all’interno di una struttura carceraria.
«Lo scopo – spiegano dal consiglio direttivo della Camera penale di Grosseto – è sollecitare l’opinione pubblica, la politica, il mondo dell’informazione e la magistratura ad affrontare finalmente tale, drammatica situazione ed a porvi definitivamente rimedio riportando il carcere nei confini della legalità e della cornice tracciata dalla costituzione attorno alla sanzione penale».



