Sistema, un'altra fumata nera. Ma il caso-pensionati si allarga | MaremmaOggi Skip to content

Sistema, un’altra fumata nera. Ma il caso-pensionati si allarga

Ancora non c’è una decisione per la presidenza di Sistema. Mentre il caso dei consiglieri pensionati si allarga anche alle Farmacie Comunali. E l’opposizione già lavora ad eventuali ricorsi
Una foto di Sistema, realizzata con l'AI, che simula la fumata nera dal un comignolo sopra all'ex Mattatoio, in via Monterosa
Una foto di Sistema, realizzata con l’AI, che simula la fumata nera dal un comignolo sopra all’ex Mattatoio, in via Monterosa

GROSSETO. Ancora una fumata nera per il caso Sistema. Il personalissimo conclave del sindaco, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, conclave un po’ anomalo nel quale lui, decano dei cardinali, prende le decisioni da solo, mentre tanti cardinali, ma non tutti, cercano di dissuaderlo, non ha ancora portato alla fumata bianca per la presidenza di Sistema, la partecipata in house del Comune, che è socio unico.

Ma alcuni ben informati, o che magari conoscono bene l’indole del primo cittadino, sono convinti che, prima della V commissione sul caso, convocata per il prossimo 16 maggio (9,30), la decisione definitiva arriverà.

E che Antonfrancesco, che ha chiesto anche un parere legale sul caso, andrà avanti per la propria strada, confermando Amedeo Vasellini. Per un tempo limitato e senza compenso ma, in fondo, 23mila euro in un anno non cambiano di molto la situazione all’imprenditore, proprietario di due alberghi e titolare di una concessione balneare a Marina di Grosseto. E già nel Cda di Grossetofiere.

Il tutto mentre il caso-pensionati si allarga, per il momento, alla posizione di Paolo Lecci, nel Cda delle Farmacie. Ma si sta valutando se, nell’ultimo decennio, altri siano nella stessa posizione. Perché se il centrodestra ha pestato una buccia di banana, lo stesso aveva fatto il centrosinistra nelle nomine precedenti. E chissà che non vengano fuori sorprese.

Arriva parte degli atti alla minoranza

Intanto la minoranza, coinvolgendo, sia pur in modo informale, anche la prefettura, ha ottenuto una parte dei documenti richiesti con l’accesso agli atti.

Sono arrivati gli allegati alla delibera, quelli delle singole posizioni dei nominati. Nei quali Vasellini, correttamente, ha dichiarato di essere in pensione. Non ha nascosto la sua quiescenza, quindi, l’imprenditore. Quindi la nomina con compenso è dovuta solo a una non conoscenza della legge che, a quanto pare, a Grosseto va avanti da parecchi anni.

Eppure già gli antichi romani, che in quanto a diritto sono stati maestri per tutto il mondo, dicevano “Ignorantia legis non excusat“. La traduzione non serve.

Non è stato consegnato, invece, il verbale dell’assemblea di lunedì 28 aprile. Perché, ancora, non è stato firmato. Va detto che ci sono 30 giorni di tempo per redigerlo, certo è che al momento sta girando solo una bozza, peraltro non condivisa pienamente da Mauro Squarcia, che al momento non ha intenzione di firmarla. 

Un verbale che, riportando correttamente quanto detto in assemblea dal sindaco (nomi dei nominati, ma anche compensi) in qualche modo costringerà il Comune, volendo confermare Amedeo Vasellini, a fare una nuova delibera. Annullando la vecchia in autotutela.

Mentre è sub-judice, a decidere saranno il Mef (ministero economia e finanze) e la Corte dei Conti, l‘estensione a tre del Cda, che sarebbe permessa solo alle partecipate con più di un socio, mentre Sistema è 100% del Comune. 

L’opposizione, in ogni caso, è pronta a fare ricorso in ogni sede. L’impressione è che ne parleremo ancora a lungo. Mentre la politica grossetana rischia di essere bloccata, fra cambi di casacca (Baldi ha lasciato Nuovo Orizzonte Civico, ci sta pensando anche Pieraccini, mentre Cinelli prima o poi dovrà spiegare la vicenda delle vie vicinali a Magliano) e ambizioni personali.

Eppure al voto mancano ancora due anni esatti. È vicino, ma non dietro l’angolo.

Il secondo mandato si avvicina al termine

Succede sempre così quando un secondo mandato si avvicina al termine. Da una parte c’è un sindaco che, pur dichiarando spesso di avere molte richieste per il suo futuro politico, e di incontri più o meno ufficiali in questo senso ne ha già fatti, non ha un partito alle spalle e questo lo limita. Non per nulla alle prossime regionali FdI candida Luca Minucci, Forza Italia Luca Agresti e la Lega Riccardo Megale.

Così il sindaco viene spesso lasciato con il cerino in mano, mentre ci sono assessori che ambiscono a fare i candidati al prossimo giro e stanno già lavorando alla propria posizione.

Ci sono tensioni legate al rapporto fra lo stesso sindaco e Nuovo Millennio, che forse saranno placate cedendo la delega al personale (ora ce l’ha il sindaco) a Riccardo Ginanneschi. Ci sono tensioni anche con Confartigianato che pure, nel 2021, andando contro a formalismi non scritti, scelse di schierarsi pubblicamente per Antonfrancesco.

Tutto questo mentre ci sono da chiudere in fretta alcune partite, una su tutte quella del Pnrr, che ha scadenze fissate a metà dell’anno prossimo. Va detto che, se si tolgono le case per giovani coppie in via Saffi, e l’eterno cantiere semi abbandonato nel centro storico, quasi tutto sta procedendo spedito, ma i tempi iniziano ad essere stretti.

Si capirà meglio l’anno prossimo se ci saranno proroghe, al momento negate da tutti, Europa in testa. Ma se Grosseto piange, il resto dell’Italia non ride. Sono centinaia i progetti in ritardo.

Il caso Lecci alle Farmacie

Intanto il caso-pensionati si estende. Perché nell’attuale Cda di Farmacie Comunali c’è anche Paolo Lecci, che è pensionato. E che, quindi, non avrebbe dovuto percepire alcun compenso. L’ex presidente del consiglio comunale, certamente in buona fede, pare intenzionato a dimettersi.

Al momento, però, al Cda delle Farmacie non è arrivata alcuna comunicazione formale da parte del Comune.

«Abbiamo chiesto un parere legale – spiega la direttrice, la pistoiese Simona Laing, espressione della parte privata della società, la Farvima, che ha il 49%, ma di fatto guida la società – in attesa di una comunicazione formale. Poi decideremo il da farsi».

Non è escluso che al consigliere vengano richieste le somme percepite. Ma una sanzione potrebbe essere prevista anche per la società che le ha versate, in particolare se a conoscenza (perché segnalato nell’autocertificazione della posizione) dal consigliere stesso.

Sulla presidenza, dopo le dimissioni di Giulio Tambelli, tutto dovrebbe essere rinviato alla scadenza naturale del Cda. Il 25 settembre del 2026, fra oltre un anno.

 

Autore

  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

    Visualizza tutti gli articoli

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati

Ultimi articoli

Consigliati

Zone