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Se n’è andato Luciano Migliorini, è stato l’anima della Dc

Grandissimo amico di Amintore Fanfani, è stato uno dei fondatori dell’Ente Parco della Maremma. Aveva guidato i patronati Acli a livello regionale
Luciano Migliorini

GROSSETO. Non c’è mai stato un momento nel quale non abbia sfoderato il suo proverbiale ottimismo. Nemmeno quando le sorti del partito che ha guidato per lunghissimi anni non sono state più propizie. Luciano Migliorini, ex consigliere comunale e segretario provinciale della Dc negli anni ’70, ha attraversato la vita sempre con l’allegria di chi sa che con un sorriso si può vincere anche quando si perde. 

Se n’è andato oggi, lunedì 20 giugno, nella sua casa a Biella dove si era trasferito con la moglie Liliana Merola una decina di anni fa. Aveva 87 anni. 

Una vita dedicata agli altri

È stata soprattutto una vita dedicata agli altri quella di Luciano. Una vita durante la quale ha potuto stringere rapporti di sincera amicizia con politici che come lui hanno guidato la Democrazia cristiana. Una, tra tutte: quella con Amintore Fanfani. 

Luciano ha rappresentato il cambiamento della provincia di Grosseto. Lo ha riconosciuto, lo ha accompagnato e lo ha reso possibile. Come quando, nel 1975, lavorò per la nascita dell’Ente Parco della Maremma

Originario di Montepescali, Luciano Migliorini era nato e cresciuto nel borgo. Poi si era trasferito a Livorno, per studiare nel collegio dei Salesiani prima di arrivare a Grosseto e iscriversi all’allora istituto magistrale. In città conobbe Liliana Merola e nacque un amore lungo 65 anni. Liliana, insegnante e psicologa, è stata a lungo consulente del tribunale, mentre il marito aveva continuato a impegnarsi nel sociale, a darsi da fare per gli altri. Dopo la lunga carriera politica, Migliorini aveva guidato l’Acli, diventando ben presto il presidente regionale dei patronati

Un inguaribile ottimista

Allegro, spumeggiante. Erano queste le caratteristiche del politico amico di Fanfani. Del padre di tre figli, Andrea, Annalisa e Nicola che hanno sempre trovato in lui non soltanto un punto di riferimento, ma anche una spalla per realizzare i loro sogni. 

«Babbo era una persona intrepida – dice la figlia Annalisa – Non si fermava davanti a niente. Era figlio unico e proprio per questo, a noi tre, non ha mai fatto mancare nulla». Luciano Migliorini vedeva il bene e il bello dappertutto. E qualche volta sposava le cause che per gli altri erano perse in partenza ma che lui portava avanti con grandissima passione. Passione che metteva anche nello sport: per decenni ha giocato a tennis e a bocce al circolino del villaggio Europa, dove viveva con la famiglia, senza contare il tifo per la “sua” Juventus. 

Dieci anni fa si era trasferito con la moglie a casa dell’unico figlio rimasto in Italia, a Biella. È morto nella sua abitazione, circondato dall’amore dei suoi familiari, lontano dalla sua Maremma. I funerali saranno celebrati martedì 21 giugno alle 15. 

 

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