ORBETELLO. Un consiglio comunale incandescente, quello di martedì 14 maggio a Orbetello. Un consiglio comunale che si è trasformato in un’arena di scontro politico e ideologico. I punti all’ordine del giorno erano tanti ma è stata l’interrogazione dell’opposizione sui fatti del 25 aprile scorso e il ruolo dell’Anpi a tenere banco, a prendersi la scena. Ne è scaturito un confronto aspro, sentito, senza esclusione di colpi. Un dibattito infuocato che ha visto da una parte il consigliere di opposizione Valentino Bisconti e dall’altra il sindaco Andrea Casamenti.
L’attacco di Valentino Bisconti
A innescare il confronto è stato un lungo e appassionato intervento del consigliere di Alternativa democratica Valentino Bisconti, che ha denunciato un comportamento «gravemente intimidatorio e lesivo della democrazia» da parte dell’amministrazione in relazione al diniego sull’uso dello spazio dell’Idroscalo per la manifestazione dell’Anpi del 25 Aprile.

«Vergogna. Vi dovete vergognare. Non è lei signor sindaco a permetterci di parlare durante la celebrazione del 25 aprile – ha tuonato Bisconti – ma è la Costituzione sulla quale lei ha giurato. È la democrazia».
Il consigliere ha accusato il Comune di aver ostacolato, con motivazioni pretestuose e comunicazioni tardive, l’organizzazione dell’evento promosso dall’Anpi e da altre realtà associative.
Tra i passaggi più forti del suo intervento, la lettura di un messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per gli 80 anni dell’Anpi, in cui si sottolinea la rilevanza attuale della memoria partigiana. E poi ancora un attacco durissimo alla maggioranza: «È un abuso, il diniego dell’uso di tavoli e strutture», parlando anche di forti pressioni telefoniche sul presidente dell’associazione incaricata di preparare il pranzo e dell’utilizzo arbitrario di riferimenti normativi come l’articolo 10-bis della Legge 241/1990.
Il sindaco: «Suolo pubblico negato anche il prossimo anno»
La risposta del sindaco Andrea Casamenti non si è fatta attendere. Ed è stata inequivocabile. Il primo cittadino lagunare ha rivendicato la legittimità dell’operato amministrativo. «La concessione del suolo pubblico prevede criteri precisi – ha detto – e l’evento dell’Anpi, come da programma, non era una commemorazione neutrale, ma un’iniziativa politica, come dimostrano gli inviti, le presenze annunciate e gli interventi previsti».

Il sindaco ha confermato che l’autorizzazione allo spazio era stata concessa, ma senza l’uso di tavoli e sedie. Ha poi precisato che «Nessun atto di intimidazione è stato compiuto» e ha definito le accuse dell’opposizione come «strumentalizzazioni propagandistiche».
Quanto alla questione alimentare, ha affermato che «è in corso un’indagine sul cibo uscito da un circolo sportivo», puntualizzando che la distribuzione a non iscritti potrebbe configurare un’irregolarità. «È un tema di legalità, non di opinione», ha aggiunto, chiarendo che l’Anpi non è stata censurata, ma sottoposta alle stesse regole previste per tutti.
I nodi della vicenda
Al centro della polemica ci sono tre aspetti principali. Il primo riguarda l’uso del suolo pubblico: secondo l’amministrazione, la manifestazione organizzata dall’Anpi non aveva carattere “neutro” o meramente commemorativo, ma conteneva elementi di natura politica. Per questo, pur concedendo lo spazio, il Comune ha negato l’uso di tavoli e sedie richiesti dagli organizzatori.
L’opposizione, invece, ha sostenuto che l’iniziativa fosse civica, culturale e pienamente legittima, in quanto espressione della memoria antifascista riconosciuta dalla Costituzione.

Il secondo nodo è quello della tempistica della comunicazione: per il consigliere Visconti, il diniego sarebbe stato comunicato con un ritardo ingiustificato, tale da rendere di fatto impossibile organizzare l’evento in modo adeguato. Il Comune, invece, ha ribattuto di aver rispettato le procedure previste e di aver agito nel pieno rispetto della legge. Infine, è emersa la questione della somministrazione del cibo durante l’evento, effettuata da un circolo sportivo.
Il sindaco ha dichiarato che è in corso un’indagine per verificare se siano state violate le regole, dal momento che la distribuzione sarebbe avvenuta anche a persone non iscritte al circolo, contrariamente a quanto previsto. L’opposizione ha rigettato l’accusa, definendola un pretesto per screditare la commemorazione. In sintesi, lo scontro si gioca su un equilibrio delicato tra legalità amministrativa e libertà d’espressione, tra regolamenti comunali e diritti costituzionali.
Tensione finale e scenari futuri
Il sindaco Andrea Casamenti ha concluso il suo intervento con parole nette: «Se non siete d’accordo, fate ricorso. Ma anche il prossimo anno il diniego sarà confermato».
Un’affermazione che ha riacceso la tensione in aula, con Valentino Bisconti che ha ribattuto: «Questa non è democrazia. Questa è intimidazione».
Il caso Anpi–Comune potrebbe ora approdare in sede legale, con l’opposizione pronta a presentare un ricorso amministrativo. Ma oltre il piano giuridico, resta aperta una riflessione pubblica più ampia sul significato della memoria resistenziale e sul ruolo delle istituzioni nel garantirne l’espressione.
Autore
-
Redattore di MaremmaOggi. Per me scrivere è uno strumento di verità, di bellezza, è di liberta, un mezzo per esprimere ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli