GROSSETO. Nove daspo per altrettanti tifosi biancorossi, uno per un ultrà amaranto. Sono questi i provvedimenti presi dal questore Claudio Ciccimarra dopo gli scontri al termine dalla partita tra Grosseto e Livorno, giocata allo stadio Zecchini il 26 gennaio.
La ricostruzione degli scontri
Il provvedimento è arrivato dopo la fine delle indagini della Digos e della divisione anticrimine che hanno ricostruito la cronologia degli scontri avvenuti fuori dallo stadio.
da una parte c’erano infatti i tifosi amaranto, che invece di attendere nel loro settore l’autorizzazione ad uscire per recarsi ai propri veicoli, dopo aver minacciato e anche aggredito gli addetti alla sicurezza, presenti sulle uscite del sigaro, erano riusciti ad aprire i cancelli, per poi recarsi in massa verso le auto parcheggiate tra via Caravaggio, via Fattori, viale Giotto e strade limitrofe. La polizia aveva cercato di contenere i tifosi ospiti, nonostante fosse già impegnata a controllare l’uscita dallo stadio dei biancorossi.
Il cortocircuito si crea sul viale Michelangelo, dove un gruppo di tifosi biancorossi avevano cercato di superare lo sbarramento della polizia per andare incontro alla tifoseria ospite
Poliziotti aggrediti
Il dispositivo di ordine pubblico era riuscito a impedire che le due tifoserie venissero a contatto. Un gruppo di tifosi biancorossi avevano quindi aggredito, molti dei quali con i volti coperti, il personale in servizio, aggressione che aveva fatto finire due agenti del reparto mobile di Firenze all’ospedale.
I Daspo emessi dal questore dispongono il divieto di accedere ad impianti sportivi del territorio nazionale e degli stati membri dell’Unione Europea dove si disputeranno manifestazioni calcistiche, anche amichevoli.
Per nove tifosi del Grosseto, la durata del divieto varia da uno a tre anni; mentre, per un tifoso del Livorno il divieto ha la durata di un anno.
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