CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Era arrivata in Maremma con una valigia carica di sogni. Sposata da pochissimo tempo, già incinta e pronta a farsi una nuova vita a Castiglione della Pescaia. Ma quel sogno si è infranto pochi mesi dopo il suo arrivo: quando per chiedere aiuto è salita su un balcone della finestra di casa e si è messa a gridare, chiedendo che andassero a liberarla.
Suocera e marito a processo
La suocera della ragazza, che ha appena 24 anni, una donna marocchina di 54 anni, e il marito di appena 27 anni sono stati rinviati a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare Sergio Compagnucci. Difesi dall’avvocata Maria Giovanna Nannetti, entrambi sono accusati di maltrattamenti e la donna anche di lesioni personali aggravate.
La ragazza, assistita dall’avvocata Paola Pippi, quando è riuscita a denunciare quanto accadesse nell’abitazione dove si era trasferita, è stata inserita nel percorso del Codice rosa.
Bersaglio della suocera, gelosa della nuora appena arrivata dal Marocco, la giovane non poteva avere contatti con la sua famiglia d’origine togliendole anche il cellulare. Sia la suocera che il marito non le permettevano nemmeno di uscire liberamente. «Sei una miserabile, la tua è una famiglia di miserabili»: era questo il tenore degli attacchi della suocera alla ragazza, che pochi giorni dopo l’avrebbe anche presa a schiaffi.
Comandare, comandava la suocera: che le impediva anche di mangiare e che, quando la ragazza si è opposta, l’ha anche sbattuta contro lo spigolo di un tavolino. La giovane era incinta, ed è stata costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso. Il processo, celebrato dal giudice Adolfo Di Zenzo, comincerà a gennaio.

45 anni, redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l’ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi
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