SCANSANO. Ancora una tragedia nelle campagne toscane. Nel pomeriggio di giovedì 16 ottobre, un agricoltore di 76 anni ha perso la vita a Montorgiali, nel comune di Scansano, dopo essere rimasto schiacciato dal trattore, che stava guidando su un terreno di sua proprietà.
Secondo una prima ricostruzione, il mezzo si sarebbe improvvisamente ribaltato: i soccorsi sono arrivati in pochi minuti, ma per l’uomo non c’era più nulla da fare. L’episodio è ora al vaglio dei carabinieri di Scansano.
«È l’ennesima tragedia che si consuma in silenzio nelle nostre campagne – dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma – La Toscana resta tra le regioni più colpite: solo negli ultimi mesi si sono verificati sette decessi per ribaltamento del trattore».
La legge per la revisione c’è… ma non entra in vigore
La morte del 76enne ha riacceso il dibattito sulla sicurezza in agricoltura. Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni del commercio e dei servizi di macchine agricole e da giardinaggio, ha espresso cordoglio ai familiari della vittima e rilanciato l’allarme sulla mancata revisione obbligatoria dei mezzi agricoli, ancora inapplicata nonostante la previsione normativa risalga a oltre dieci anni fa.
Gli incidenti mortali citati si sono verificati a Scansano (GR), Castelfranco Piandiscò (AR), Firenzuola (FI), Massarosa (LU), Barberino Tavarnelle (FI), Monterchi (AR) e Laterina Pergine Valdarno (AR).
Secondo i dati INAIL, il ribaltamento del trattore rappresenta la prima causa di morte sul lavoro in agricoltura, con circa 100 decessi ogni anno. Le cause più frequenti restano l’uso di mezzi obsoleti, privi di dispositivi di sicurezza, la mancanza di controlli tecnici e le condizioni operative difficili.
«La revisione dei mezzi agricoli è prevista da una legge del 2015 – prosegue Borio – ma non è mai entrata in vigore perché manca il decreto attuativo. Finché lo Stato non interverrà, ogni ribaltamento sarà il risultato di una prevenzione mancata».
Federacma ribadisce la disponibilità a collaborare con istituzioni e parti sociali per rafforzare i controlli, la formazione degli operatori e l’assistenza tecnica, affinché anche gli agricoltori più esperti e anziani possano lavorare in sicurezza.
«La sicurezza nei campi – conclude Borio – non è un’opzione, è un dovere collettivo. Se non si interviene adesso, continueremo ad assistere a lutti annunciati».
Autore
-
nasce dall'idea di Guido Fiorini e Francesca Gori
Visualizza tutti gli articoli
Notizie in tempo reale, turismo, economia, sport, enogastronomia, ambiente, informazione
MaremmaOggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma



