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Scambiano la processione per un rave

A Poggi del Sasso, i suoni dei tamburi che arrivavano dalla celebrazione di Pasqua a Paganico hanno messo in allarme alcuni cittadini. Controlli dei carabinieri alla festa a Petriolo
Una foto aerea del rave
Un rave party dall’altro (foto di repertorio)

POGGI DEL SASSO (Cinigiano). Il rave party del 10 aprile, deve aver lasciato sinistre impressioni tra gli abitanti di Poggi del Sasso, piccola frazione collinare del comune di Cinigiano. Sono bastati gli echi dei tamburini della processione di Pasqua, a Paganico che arrivavano ovattati fin sulle colline, a far scattare l’allarme rave.

I due centri abitati, infatti, sono vicini in linea d’aria ed è abbastanza usuale che dall’uno, si sentano i suoni delle feste che si svolgono nell’altro.

Intorno alle 10 di ieri sera, 16 aprile, pochi minuti dopo l’inizio della processione, infatti, sono partite le prime segnalazioni rispetto a non meglio definiti suoni in lontananza, che facevano pensare ai bassi delle percussioni techno, tipiche dei famigerati raduni. E invece altro non era che la processione di Pasqua, organizzata dal nuovo parroco di Paganico dopo alcuni anni di fermo. In processione, infatti, hanno sfilato insieme a tanti fedeli anche i tamburini della Sagra della Granocchia, che hanno accompagnato con i loro rullii le stazioni della Via Crucis e le preghiere del parroco

La processione si è chiusa intorno a mezzanotte e l’allarme è così rientrato.

Festa a Petriolo, intervengono i carabinieri

Dallo scorso fine settimana, alcuni dei partecipanti al rave che sono rimasti in Maremma, hanno cercato di riorganizzarsi ma ogni forma di assembramento è stata stroncata sul nascere. È successo venerdì 15 aprile a Petriolo, dove un gruppo di ragazzi ha cercato di radunarsi, ma sono stati allontanati subito.

Diverso invece il caso del “Rainbow party” organizzato nella zona: i militari hanno verificato infatti che le persone che si erano date appuntamento per quell’iniziativa avevano tutte le autorizzazioni per farlo. La festa, che non prevedeva nemmeno diffusione di musica, ma solo un raduno a contatto con la natura, era a numero chiuso.

Il protocollo anti-rave messo in campo dai carabinieri sta dando, durante questo fine settimana di festività, i suoi frutti. La vigilanza è infatti continuativa e tale resterà fino a martedì 19 aprile.

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