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Ripascimento: il Consiglio di Stato dice sì

L’appello di Save the cost è stato respinto: via libera ai lavori sulla spiaggia del Capezzolo
La spiaggia del Capezzolo

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Il progetto di ripascimento e riequilibrio del litorale di Castiglione della Pescaia tra “Punta Capezzolo” e la foce del fiume Bruna vedrà la sua realizzazione.

Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, si è definitivamente pronunciato, respingendo l’appello presentato da “Save the Coast – Ets” contro il progetto preliminare che interessava l’intero tratto dalla foce della Bruna a Rocchette, confermando la decisione della Regione Toscana di non sottoporre a valutazione di impatto ambientale tale progettualità.

«Finalmente possiamo dare il via ad interventi più strutturali – afferma soddisfatta la sindaca di Castiglione della Pescaia Elena Nappi – e in grado di garantire sia la protezione contro l’erosione costiera offerta dal ripascimento, che la sua durata nel tempo».

«Gli effetti temporali a breve e medio termine eseguiti tramite le varie riprofilature stagionali negli anni scorsi – ricorda Nappi – adesso lasceranno il passo a un’opera pubblica che garantirà stabilità senza deturpare l’habitat costiero e senza dover intervenire annualmente».

Finanziamento di 4,4 milioni di euro

«Il Comune – spiega la sindaca – ha ricevuto nei giorni scorsi la comunicazione dell’assegnazione di un finanziamento statale di 4milioni e 400mila euro per la realizzazione di una parte del primo stralcio dell’intero intervento, a cui seguirà un adeguamento del precedente progetto che era di circa 6 milioni di euro».

«Con il finanziamento stanziato è prevista – illustra la prima cittadina – la risistemazione e la risagomatura del pennello presente a sinistra della foce del fiume Bruna, con l’obiettivo di ricreare la sezione originale, al fine di migliorare il rischio idraulico del centro abitato, garantire il flusso libero delle piene del Bruna e lo scambio di acqua sulla Diaccia Botrona, recuperando allo stesso tempo la sabbia di scavo ai fini del ripascimento».

Con l’occasione dell’adeguamento del progetto, in accordo con la Regione, vista l’esperienza maturata su altri interventi come Follonica e Capalbio, si intende sostituire le barriere a massi con il posizionamento, ove possibile, di geotubi (tubi tessili riempiti di sabbia), che saranno adagiati sul fondo, ottenendo lo stesso risultato degli scogli, ma con una maggiore mitigazione ambientale, con una spesa di allestimento che sarà decisamente inferiore, e grazie ai lavori eseguiti da mare sarà evitato il transito a terra di mezzi pesanti.

L’immissione delle barriere rimane invariato, come da progetto originario, che con questo stralcio prevede cinque isole sommerse e due pennelli a mare, fra la zona compresa fra la foce del fiume Bruna e Punta Capezzolo.

 «Riprenderà – dice la sindaca Nappi – senza più impedimenti burocratici questo percorso teso all’approvazione definitiva degli interventi di protezione della costa castiglionese, partendo con questo tratto che era compreso nel primo stralcio originario, migliorandolo ulteriormente dalle nuove scelte progettuali. Ora è necessario riprendere il confronto all’interno della conferenza dei servizi indirizzato a confermare i miglioramenti previsti per la realizzazione di questo progetto tenendo conto delle indicazioni della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio, per le province di Siena Grosseto e Arezzo».

«Questa amministrazione – precisa la sindaca – sta lavorando per trovare soluzioni finalizzate alla salvaguardia dell’intera economia del paese che è basata prevalentemente sul turismo, con un intervento di tutela ambientale con la protezione delle spiagge, delle dune e del sistema retrodunale della pineta».

«Ringrazio – conclude Elena Nappi – per l’importante traguardo che porterà sicuri vantaggi all’industria del turismo e di tutto il suo indotto locale sia l’avvocato Daniele Falagiani, che il dottor Fabio Menchetti, il primo responsabile del settore avvocatura ed il secondo di quello di pianificazione e patrimonio del Comune».

Chi sono quelli di Save the Coast

Il comitato di cittadini “Save The Coast CdP”, è un gruppo che intendeva proteggere la costa di Castiglione della Pescaia dalla realizzazione di massicciate, pennelli e isole di sassi che – dicevano – «stravolgessero per sempre il litorale». Nati tra la fine del 2019 e gli inizi del 2020 e «legati dalla passione verso il mare e dall’amore verso questa terra, selvaggia e incontaminata» hanno fatto ricorso contro il progetto. La firma del ricorso è di Lorenzo Pietrini, titolare di un agriturismo alle Rocchette e Maria Carla Fruttero, figlia di Carlo Fruttero, che ha casa a Roccamare. 

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