Rincari record nell'edilizia: «Preventivi tutti da aumentare» | MaremmaOggi Skip to content

Rincari record nell’edilizia: «Preventivi tutti da aumentare»

A. che vuole rimanere anonima, lancia l’allarme: i prezzi sono insostenibili ed è quasi impossibile per le aziende fare un preventivo oggi per non doverlo ritoccare poi tra qualche giorno, i prezzi cambiano anche ogni 4 ore
Una fase di una costruzione in calcestruzzo armato

GROSSETO. «Dovete dirlo, dovete raccontarlo, le persone devono sapere, è impossibile che non se ne parli!»: con questi toni inizia la chiamata di A., operatrice nel settore della siderurgia in una delle maggiori aziende del territorio, che desidera però mantenere l’anonimato per evitare ulteriori esposizioni.

«Sono 22 anni che lavoro nel settore e mi trovo davanti a dei rincari senza precedenti – racconta -. Chi aveva fatto i preventivi per accedere al bonus edilizio del 110%, sicuramente se li vedrà rivoluzionati. A meno che non siano recentissimi. Nel comparto siderurgia, i prezzi sono lievitati, di conseguenza preventivi anche di settimana fa, è impossibile che siano rispettati. Mi chiedo anche come riescano muratori, carpentieri o aziende del settore a programmare lavori a distanza di qualche settimana visto che non hanno un minimo di sicurezza sull’importo da proporre al cliente e rischiano di rimetterci subito alla stesura del preventivo».

Interni di una abitazione in rifacimento

«Alcune aziende fornitrici – fa notare A – mi hanno già mandato delle circolari nelle quali mettono avanti le mani sui rincari».

Le circolari, infatti, fotografate con estrema rabbia e rassegnazione, hanno tutte lo stesso tono: “Gentile cliente, sono in atto aumenti indiscriminati dei prezzi dei prodotti siderurgici in generale. Il conflitto nel cuore dell’Europa ha portato le principali acciaierie italiane ed europee, nei giorni scorsi, a sospendere le quotazioni e le vendite, trascinando tutta la filiera. Si invita a prestare la massima attenzione nel formulare preventivi e ad acquisire ordini. Certi che capirete la situazione che stiamo vivendo, Vi porgiamo i nostri più cordiali saluti”.

Un’altra circolare parla di incrementi a due cifre per i prezzi degli abrasivi, per i supporti di carte e tela, e di quelli energetici oramai fuori controllo. Con indicatori che portano a ritenere che queste condizioni perdureranno nei prossimi mesi, con possibilità di ulteriori variazioni.

Nella circolare si parla anche di disponibilità di materiale scarsa e di alcuni produttori che non garantiscono la puntualità delle consegne già programmate. Figuriamoci delle future.

«In Tv – prosegue A. – ho visto di una azienda che lavora sabato e domenica, e il resto della settimana sono tutti in cassa integrazione. Quella la paghiamo noi tutti. E anche noi qua in Maremma, abbiamo aziende locali che stanno sospendendo la produzione o sono in vista di sospenderla»

Chi non è a contatto con uno specifico settore, ancora forse non ha notato la sofferenza del mondo produttivo, ma gli aumenti dei prezzi mordono forte, già da gennaio: «Non c’è solo la benzina, forse di quella si notano di più gli aumenti per via che la utilizziamo in molti ed il prezzo è spesso lungo strada – precisa A. – Ho incontrato un agricoltore che non sapeva come fare, piangeva. Lavorando nel siderurgico, per fare un esempio, in poco tempo ho visto il prezzo del ferro sagomato oltrepassare il raddoppio. L’inox, in 10 giorni ha fatto un salto del 30% in più. Come può riuscire un’azienda a fare un preventivo attendibile se dopo pochi giorni i prezzi aumentano di questi ritmi? Dove arriveremo?».

Prezzi che cambiano nel giro di poche ore 

«Pochi giorni fa – racconta – un cliente mi ha chiesto un preventivo. Ho richiesto la quantità direttamente all’industria produttrice, che mi ha dato conferma del prezzo. Bene. Tempo 4 ore per decidere però. Dopo sarebbe cambiato. Io ho mandato la risposta al mio cliente via mail, nel frattempo lui era andato a pranzo, e quando ha letto e risposto erano passate le 4 ore. Ho dovuto combattere con l’industria fornitrice per mantenere il prezzo che mi avevano fatto prima. Non è possibile lavorare così. Con questi ritmi non sappiamo neanche quanto reggerà tutto il sistema, se toccherà anche a me rimanere a casa».

Il rammarico sfocia infine in rassegnazione, A. infatti, chiede: «A chi dobbiamo rendere conto della situazione? A chi possiamo chiedere di risolvere la situazione? La politica cosa sta facendo? Sembra che nessuno ne stia parlando, eppure aziende stanno interrompendo la produzione, per quanto sarà possibile tollerare questa situazione?»

 

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