Cinque anni per rinascere: la storia di Massimo e l’eccellenza della sanità | MaremmaOggi Skip to content

Cinque anni per rinascere: la storia di Massimo e l’eccellenza della sanità

La forza di una famiglia e il lavoro del dottor Martignetti e del dottor Coratti: un percorso che dimostra quanto la sanità pubblica possa fare la differenza
Andrea Coratti
Il dottor Andrea Coratti

GROSSETO. Una storia di cura, professionalità e umanità: è quella di Massimo Verdiani, residente a Poggibonsi, che dopo cinque anni di trattamenti e interventi complessi può finalmente parlare di un nuovo inizio. L’ultima TAC ha infatti confermato un risultato atteso e fondamentale: assenza di evidenza di malattia.

Il percorso clinico è stato lungo e articolato. Massimo ha affrontato prima l’asportazione dello stomaco e, in un secondo momento, l’asportazione dell’esofago con ricostruzione tramite un tratto dell’intestino. Un iter difficile, superato grazie all’unione di competenze mediche di altissimo livello presenti nella sanità pubblica toscana.

Il ruolo dell’oncologia territoriale 

Il primo e principale punto di riferimento per le cure oncologiche è stato l’ospedale di Campostaggia. Qui, Massimo è stato seguito dal dottor Angelo Martignetti, direttore della Uoc oncologia medica dell’Azienda Usl Toscana Sud Est, figura centrale per l’oncologia della Valdelsa.

Sotto la sua guida, tra terapie mirate e monitoraggi costanti, si è costruito un percorso clinico preciso e affidabile. La famiglia ha sottolineato come il reparto guidato dal dottor Martignetti si sia distinto per professionalità, disponibilità e umanità, qualità che hanno giocato un ruolo fondamentale nel sostenere il paziente durante tutto il trattamento.

La chirurgia robotica di Grosseto e il lavoro del dottor Andrea Coratti

«Un ruolo altrettanto decisivo è stato quello del dottor Andrea Coratti, direttore della Uoc chirurgia generale e d’urgenza dell’ospedale Misericordia di Grosseto – dice Miriana Paolucci, moglie di Massimo – e coordinatore della scuola di chirurgia robotica della Asl Toscana Sud Est».

Il dottor Coratti ha eseguito i complessi interventi chirurgici utilizzando tecniche robotiche avanzate, fondamentali per affrontare operazioni così delicate. La collaborazione tra Campostaggia e Grosseto, e in particolare tra Martignetti e Coratti, si è rivelata un esempio virtuoso di collaborazione tra oncologia territoriale e chirurgia specialistica.

«Anche il reparto di Grosseto si è distinto per accoglienza, attenzione e cura del paziente – dice la donna – confermando un approccio multidisciplinare che ha sostenuto Massimo in ogni fase del percorso.

Una testimonianza dell’eccellenza sanitaria toscana

Oggi Massimo può guardare avanti. Il suo percorso non è solo una storia personale, ma un esempio del valore della sanità pubblica toscana, capace di unire competenze tecniche di altissimo livello a un approccio profondamente umano.

Una rinascita possibile grazie al lavoro coordinato di professionisti che, ogni giorno, rappresentano un punto di riferimento per l’intero territorio. «La nostra storia è la testimonianza che la sanità pubblica toscana eccelle – dice ancora Miriana – non solo per le competenze tecniche, ma anche per l’umanità dimostrata. Ringraziamo queste due eccellenze e i loro team, che con la loro collaborazione hanno permesso a mio marito di rinascere».

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