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Rifiuti a Manciano, la Bruni attacca: «Fallimento della Vignali»

Valeria Bruni presenta il simbolo di Cittadini protagonisti e attacca l’assessora all’ambiente Vignali: «Non accetta consigli e ha fallito»
Rifiuti a Manciano e a sinistra Valeria Bruni, a destra Daniela Vignali
Rifiuti a Manciano e a sinistra Valeria Bruni, a destra Daniela Vignali

MANCIANO. La polemica su rifiuti e cassonetti a Manciano si infiamma.

«Se non cambia qualcosa, la missione dei cassonetti intelligenti su Manciano ha completamente fallito l’obiettivo. C’è un clima di caos totale. Dalle campagne c’è chi è costretto a fare diversi Km per conferire rifiuti» dice la consigliera comunale Valeria Bruni.

I numeri parlano chiaro. Dai dati dell’Arrr (agenzia regionale recupero risorse) la percentuale della raccolta differenziata nel Comune, dopo un piccolo rialzo, dal 2021 ha fatto marcia indietro. Dal 34,42% infatti si è passati al 33,53% del 2023.

Insieme al gruppo consiliare del quale fa parte “Cittadini protagonisti”, che ha presentato il simbolo, Bruni ha recentemente interrogato l’amministrazione sulla progettazione e l’istallazione dei nuovi cassonetti intelligenti.

Il simbolo di Cittadini protagonisti
Il simbolo di Cittadini protagonisti

Ricostruendone anche la genesi insieme al suo gruppo. «Il progetto è stato gestito in maniera quasi completamente autonoma dall’assessore all’ambiente» ci tiene a sottolineare l’ex vicesindaca mancianese.

Poi Bruni contesta una serie di cose a Daniela Vignali.

Bruni: «L’assessora Vignali non ha mai accettato consigli»

Già all’inizio della passata legislatura, nella fase iniziale, il progetto sembrava una grande innovazione.

«Con il passare degli anni – ricorda Bruni – e nonostante la richiesta di chiarimenti rivolti all’assessore Vignali sul posizionamento, la gestione e il controllo di ciò che andavamo a fare, c’è sempre stata però una chiusura da parte dell’assessore stesso, che non ha mai voluto accettare consigli».

Il gruppo consiliare evidenzia errori che si sono manifestati già dagli esordi.

«Già dalla costruzione delle isole ecologiche – dice Bruni in rappresentanza dei colleghi consiglieri – Si sono rilevate infatti spesso una sorta di discariche a cielo aperto. A oggi non sono state riconvertite o bonificate».

Ai rimandi – dicono – sono seguite le mancate realizzazioni.

«Sembrava che tutto questo progetto innovativo sui rifiuti vedesse la realizzazione a breve, così veniva detto alla fine di ogni anno –  ricorda Bruni – salvo poi continui rinvii e cambiamenti di progetto da parte dell’assessore».

Bruni: «Un trauma per i cittadini»

Dalle isole ecologiche ai cassonetti intelligenti il cambiamento per i cittadini si è trasformato in trauma.

«Il Comune è passato prima dalle “impropriamente dette” isole ecologiche, allo sperimentare poi il porta a porta e ora i cassonetti intelligenti – dice Bruni – ma nessuna formula così concepita ha funzionato davvero».

«Le isole ecologiche si sono trasformate in discariche – ricorda Bruni – dovevano coprire tutto il territorio all’infuori dei centri storici dove era stata scelta la raccolta porta a porta».

«Per la quale erano stati ordinati dei mastelli ma mai posizionati. Centinaia di piccoli contenitori, mandati via dopo due anni appena per lasciare spazio ai soli cassonetti intelligenti. Posizionati sul territorio comunale dapprima su Marsiliana per poi impiegare circa due anni per terminare il posizionamento delle postazioni».

Bruni: «Abbiamo provato di dare consigli, invano»

I contatti con l’assessore Vignali non hanno portato alcun risultato.

«Abbiamo tentato di consigliare nuovamente l’assessore Vignali su come migliorare il servizio in base alle criticità – dice Bruni – L’assessore ci ha risposto offendendosi e irrigidendosi, dicendo che così veniva “scavalcata” ».

«Il Comune ha stanziato somme ingenti per la raccolta rifiuti e ha utilizzato il personale comunale per la preparazione delle piazzole che spesso sono state cambiate – ricorda Bruni – Il sistema di sorveglianza con le fototrappole e telecamere non ha praticamente mai funzionato e a oggi non ci risulta attivo».

Sbagliata la collocazione dei cassonetti

 Anche sulla collocazione dei cassonetti non c’è certezza. «I cassonetti intelligenti vengono collocati e tolti a seconda delle giornate vicino a monumenti storici, ristoranti e attività – precisa Bruni – Spesso creando disagio generando la necessità di cambiare immediatamente progetti e collocazione».

Il consulente esterno: «Soldi buttati via»

«Per ovviare a tutto ciò il noto assessore ha visto bene di dare un incarico ad un consulente esterno supportato da un’altra figura anch’essa pagati con i soldi dei contribuenti – chiosa Bruni – Tutto ciò per vedere di risolvere le criticità e cercare di rendere fattivo il progetto nel più breve tempo possibile».

Anche con l’aiuto del consulente non sembra però che la cosa abbia funzionato.

«I cambiamenti non si notano – dice Bruni – viste soprattutto le lamentele continue dei cittadini che in questo momento per buona parte del territorio hanno i primi cassonetti lontani anche più di 5 chilometri. Cassonetti che non hanno il pedale, quindi per molti sono anche di difficile fruizione. Non si contano le difficoltà trovate nei centri abitati e gli abbandoni continui».

Non bastano le giustificazioni.

«Le giustificazioni date non sono veritiere – dice Bruni – non è vero che esistono solo cassonetti senza pedale, perché i comuni limitrofi di quelli con il pedale ne stanno posizionando. Mentre nel nostro comune non erano previsti. Quindi dopo quasi 7 anni ci troviamo ancora in un limbo dove il grande progetto dell’assessore non è ancora andato a buon fine e ancora non è dato sapere quando lo sarà»

Cassonetti spariti nelle campagne

«Dopo tante sollecitazioni a migliorare ora siamo arrivati al punto che nelle zone aperte, nelle campagne, i cassonetti sono addirittura spariti – dice Bruni – ci sono stati messi 3 bidoncini di quelli condominiali che non basterebbero neanche a un condominio numeroso. Oltretutto non vengo svuotati di frequente».

«Tutto questo ha comportato una perdita di tempo e denaro che andrà ancora a gravare sulle tasche dei cittadini – dice Bruni – senza che ne abbiano nessun beneficio anche a livello ambientale. Probabilmente non sapremo mai quando arriveranno le famose carte che dovrebbero permettere ad ogni cittadino di differenziare e avere uno sgravio in bolletta».

Bruni: «Vignali abita a Grosseto. Lasci perdere»

Infine, Bruni, conclude con una domanda rivolta all’assessore all’ambiente. «Ma l’assessore Vignali, che abita a Grosseto, conosce il territorio di Manciano? Comprende cosa sta facendo? Forse dovrebbe rendersi conto che nonostante le sue grandi capacità ha difficoltà a ricoprire il ruolo che gli è stato assegnato. Assessore Vignali è l’ora di farla finita di dare le colpe agli uffici, ai cittadini, ai colleghi di giunta o alle minoranze di tutto ciò che sta succedendo. Ci faccia un piacere faccia autocritica e lasci perdere, ne gioverà la comunità e il territorio».

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