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Scuole chiuse o aperte: la mappa in provincia

Da Capalbio a Montieri, ecco le decisioni dei sindaci: qualcuno sceglie la dad, qualcun altro invece riapre il 10 gennaio
Un gruppo di studenti in classe

GROSSETO. Scuole e Comuni in ordine sparso su data e modalità di rientro a scuola, dirigenti a caccia di sostituzioni per il personale sospeso perché non vaccinato, sindaci sul piede di guerra. Cronaca di ordinario caos a due giorni dal rientro a scuola, il 7 gennaio, secondo il calendario scolastico regionale, in attesa che escano indicazioni più precise dal consiglio dei ministri di mercoledì 5 gennaio.

In classe a macchia di leopardo

Sono 32 le scuole pubbliche in provincia di Grosseto, dall’infanzia al superiore e compreso il polo di istruzione per gli adulti, per un totale di circa 20mila ragazzi e 3.700 tra insegnanti e personale Ata. Un mondo che di nuovo si trova a fare i conti con la pandemia e anche con una certa improvvisazione a livello centrale perché quanto sta succedendo ora era prevedibile e previsto da settimane.

«Siamo in attesa delle indicazioni che dovranno uscire dal consiglio dei ministri da qui a poche ore – commenta Roberto Mugnai, battagliero segretario regionale del sindacato DirigentiScuola – ma mi pare decisamente tardi aver atteso di decidere a due giorni dal rientro in classe. Peraltro di fronte a una crescita della pandemia iniziata prima ancora della pausa natalizia.

E ancora una volta sono i dirigenti, il personale scolastico, i ragazzi e le famiglie a pagare il prezzo più alto. Come se non bastassero le incertezze su rientro in presenza, in Dad o sul prolungamento della riapertura al 10 gennaio, i dirigenti dovranno anche fare i conti con l’organico ridotto per via del personale sospeso perché non vaccinato, in malattia o in quarantena. Si stima che almeno tra il 5 e il 7 per cento di docenti e Ata non rientrerà a scuola.

Si aggiunge, ma anche questo già si sapeva, che non si trovano gli insegnanti per le supplenze. In queste condizioni, mi chiedo, è possibile garantire la didattica ai ragazzi? Da settimane si parla di riorganizzare. Ma qui non c’è niente da ri-organizzare, perché non è stato organizzato niente prima».

Poi ci sono le questioni della sicurezza. «Ancora non si sono viste le mascherine promesse – dice Cristoforo Russo, segretario generale di Flc-Cgil – e ci chiediamo, in questa situazione, come si pensa di garantire la sicurezza anche per il personale. Sarebbe stato meglio che il ministro decidesse di far slittare la riapertura almeno al 10».

Ecco cosa succede nelle scuole, comune per comune

L’autonomia scolastica significa questo, che ogni dirigente, nell’ambito delle indicazioni nazionali e regionali, sentiti gli organi collegiali della scuola ha margine di decidere alcune date sulla didattica. Alcuni istituti dunque, a inizio anno, avevano già preso la decisione di fare un ponte e prolungare le vacanze di Natale fino al 9, con rientro il 10. Ad esempio Isola del Giglio, Magliano in Toscana, Gavorrano e Scarlino, Capalbio, Orbetello e Arcidosso. A  Montieri invece, l’attività è stata sospesa fino al 10, mentre a Scansano per due giorni è sospesa l’attività in presenza. In questo caso, come in altri, è stata attivata la Dad per venerdì 7 e sabato 8, come per le scuole elementari e medie di Civitella Paganico, Cinigiano, Campagnatico.

A Grosseto, salvo decisioni che potrebbero arrivare dalla Regione o dal Consiglio dei ministri, il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna tira dritto. «Venerdì mattina si torna in classe – dice il primo cittadino – a meno di diverse comunicazioni da parte della Regione o del Governo. Le scuole del comune non ci hanno inviato alcun bollettino per segnalare situazioni di pericolo legate al numero di contagi. Ad oggi quindi, a Grosseto resta tutto invariato». Così come a Monte Argentario, dove il calendario scolastico resta invariato e a Monterotondo Marittimo, dove il 7 gennaio si torna in classe. «Non ha senso chiudere un solo giorno – dice il sindaco Giacomo Termine – per poi riaprire le scuole il 10 gennaio». Anche a Follonica, all’istituto superiore, si torna in classe il 7 gennaio mentre per le altre scuole era già stato deciso che le lezioni sarebbero riprese il 10 gennaio.

A Roccastrada si riprende il 10 in presenza, mentre a Massa Marittima il sindaco Marcello Giuntini ha firmato un’ordinanza per la «sospensione dell’attività didattica negli asili nido, nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria e secondaria di primo grado di tutto il territorio comunale. La sospensione riguarda esclusivamente l’accesso degli studenti e non del personale addetto agli uffici scolastici», si legge nell’ordinanza. «La decisione è stata presa dal sindaco, di concerto con la dirigente scolastica, in via cautelativa e temporanea, a tutela della salute pubblica, in considerazione della crescita esponenziale del numero di positivi al Covid-19 sul territorio comunale, secondo i dati forniti dall’azienda sanitaria locale», spiega Giuntini.

A Castiglione della Pescaia, lezioni regolari ma il Comune ha predisposto un piano straordinario di tamponi per tutti: studenti, insegnanti, personale Ata e anche gli autisti dei pulmini: «Facciamo 600 tamponi – spiega la sindaca Elena Nappi – grazie alla collaborazione delle nostre farmaciste. Iniziamo il 7 con le scuole materne, poi 8 e 9, sabato e domenica, facciamo le elementari e le medie, nella palestra delle medie stesse. Una classe all’ora. Poi da lunedì ripartiamo in modo regolare».

A Sorano le lezioni sono regolari al liceo linguistico, dal 10 al comprensivo, mentre a Pitigliano, il sindaco Giovanni Gentili non ha ancora preso una decisione. «Aspetto di sentire cosa verrà fuori dal consiglio dei ministri – dice il primo cittadino del paese del tufo –  La mia esperienza personale mi costringe a pensare che lo screening da solo non basti». Gentili parla purtroppo per esperienza diretta. «Al tampone ero risultato negativo – dice – invece sono positivo».

Attesa per la decisione del Governo anche nei comuni di Manciano e Castel del Piano.

 

 

 

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