Reazione avversa al vaccino: «Noi, ignorati dal sistema» | MaremmaOggi Skip to content

Reazione avversa al vaccino: «Noi, ignorati dal sistema»

Sono pochi, ma ci sono anche loro. E non trovano risposte: «I medici e la Asl minimizzano e non ci prendono in carico». Nasce un comitato
Nasce il Comitato Ascoltami, per la reazione avversa al vaccino

GROSSETO. Sono rari, sono pochi, ma ci sono anche loro.

E hanno gli stessi diritti degli altri. Però sembrano dimenticati, ignorati, quasi messi in un angolo, perché pare che non si debba dire. Sono quelli che hanno avuto una reazione negativa al vaccino. Almeno è certa una correlazione temporale, nel senso che i sintomi sono comparsi dopo la vaccinazione.

Perché nessun vaccino è sicuro al 100 per cento, neppure quello per il covid. Che dà reazioni avverse in un limitatissimo numero di casi, ma può succedere.

In Maremma ce ne sono un paio. Una è Milena, 51 anni, assistente sociale.

E chiedono di essere assistiti, di avere un percorso “normale” per le cure. Invece trovano solo resistenze.

In Italia sono molti di più e si sono associati in un comitato, il Comitato Ascoltami.

«Inizialmente ci siamo sentiti soli, pensavamo di essere gli unici ad aver avuto problemi e siamo stati colti da un grande senso di sgomento e disperazione. Poi, pian piano, grazie ai social e ai contatti presi su whatsapp, abbiamo capito di essere in tanti. Ci siamo fatti forza, sostenuti, asciugati le lacrime a vicenda e giorno dopo giorno ci siamo resi conto che insieme avremmo potuto superare le nostre fragilità e fare tanto per tutti noi. Da questa consapevolezza è nata l’idea di un comitato che potesse aiutarci e informare gli altri sulla nostra situazione».

«Lo scopo del comitato, che è senza fini di lucro,  è quello di informare, sensibilizzare le istituzioni e la comunità scientifica ed aiutare tutte le persone che hanno avuto reazioni avverse ad arrivare ad una diagnosi ed una cura. Non vogliamo che nessun altro si senta solo e abbandonato come noi».

Problemi per la salute dopo il vaccino

In Toscana, fra gli altri, li segue l’avvocato Federico Guidi, di Pescia (Pistoia): «Queste sono persone che hanno avuto reazioni avverse importanti al vaccino. Quasi tutte hanno gli stessi problemi, gli stessi sintomi. Che sono le stesse sintomatologie di quelli che hanno il “long covid” (una sindrome post-virale che può debilitare una persona sotto molti aspetti anche per parecchie settimane dopo la negativizzazione, e cioè dopo la guarigione e la conseguente eliminazione del virus dall’organismo). Il problema è che le Asl non prendono in carico questi casi».

Il Comitato ha scritto anche al Presidente della Repubblica.

«Credo che ci debba essere una regola chiara: mi sono vaccinato, mi sono attenuto alle regole, ma ora voglio che il mio caso sia preso in considerazione. Insomma, gli stessi che mi hanno obbligato a vaccinarmi, ora mi risolvano il problema. Solo che pare che non ci sia una soluzione definitiva».

«Tutti accusano problematiche di natura autoimmunitaria e se il nesso per ora è soltanto cronologico è pur vero che nessun medico, nonostante la  formula dell’esclusa correlazione, è riuscito a dimostrare che il vaccino non c’entra nulla e a provare che quello che vivono non è altro che una forma di isteria».

Fra le persone che hanno avuto reazioni avverse, ci sono anche dei ragazzi: «Parlo con madri disperate che hanno i figli con problemi di miocardite sviluppati dopo il vaccino. Il Comitato nasce per superare le resistenze che queste persone trovano negli ospedali, anche nei medici di base. Pare che ci sia una sorta di rifiuto di accettare questi casi. Nel 98% dei casi i medici minimizzano, parlano di patologia psicologica. Per fortuna pochi, in tutto il mondo, in particolare in Gran Bretagna, Israele e Stati Uniti, stanno iniziando a prendere coscienza del problema. Sta nascendo una rete».

I CONTATTI DEL COMITATO ASCOLTAMI

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Email info@comitatoascoltami.it

 

 

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