Rapinarono la farmacia, 5 anni di condanna | MaremmaOggi Skip to content

Rapinarono la farmacia, 5 anni di condanna

Erano partiti dalla Campania e in due si erano presentati nel negozio armati di pistola: magro il bottino, si erano fatti pagare le spese di trasferta dai familiari
La farmacia Salus di Follonica
La farmacia Salus a Follonica

FOLLONICA. Erano partiti dalla Campania il 27 gennaio 2020, per organizzare la rapina alla farmacia Salus di via della Repubblica. Erano arrivati in provincia convinti che il colpo avrebbe fruttato bene. Invece, si sono dovuti accontentare di 1.424,32 euro. Soldi che poi si sarebbero dovuti dividere. Pochi, così pochi da dover chiedere ai familiari l’invio di somme per pagare la trasferta, albergo compreso.

Pesanti condanne

Ciro Volpe, 37 anni, difeso dall’avvocato Dario Carmine Procentese, Clemente Rendine, 39 anni, difeso dall’avvocato Stelio Pugi  e Gianluca Schettino, 38 anni, difeso dall’avvocato Gaetano D’Orso hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. La sostituta procuratrice Valeria Lazzarini aveva chiesto una condanna a 6 anni e 4 mesi per Volpe oltre  a 3.200 euro di multa, a sei anni e otto mesi più 3.400 euro di multa per Redine e quattro anni e quattro mesi per Schettino, più 1.600 euro di multa. Il giudice per le indagini preliminari Sergio Compagnucci li ha condannati a cinque anni di carcere e 3.400 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali e di mantenimento in carcere durante la custodia cautelare. 

Tutti e tre sono stati dichiarati interdetti dai pubblici uffici. 

Furto, rapina e porto abusivo di arma da fuoco i reati contestati ai tre. 

Incastrati dalle telecamere e dalle intercettazioni

Ci sono voluti nove mesi di indagine per chiudere il cerchio intorno alla banda (in tutto, gli arresti furono cinque). Volpe fu fermato il giorno successivo a bordo di un’Opel Astra della quale era stata denunciata la scomparsa. L’auto infatti era stata data a noleggio al Centro dell’Udito di Bergamo e non alla società alla quale era intestata la fattura che l’uomo aveva esibito ai carabinieri. 

Il 37enne, era venuto in Toscana qualche giorno prima. Per mettere a segno la rapina, la batteria aveva rubato un’auto parcheggiata a Gavorrano, davanti a casa del proprietario che si era fermato a cena. 

Le telecamere di videosorveglianza installate nella città del golfo avevano ripreso tutti i passaggi della Doblò, ritrovata a duecento metri di  distanza dalla farmacia, sulla strada per Scarlino. C’erano state poi le intercettazioni a chiarire ruoli e circostanze. Non ultime le conversazioni sulle difficoltà economiche riscontrate: la rapina aveva frutta poco, secondo la banda, dal momento che avevano anche dovuto comprare i “ferri” per metterla a segno

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