GROSSETO. Erano stati arrestati due volte in due settimane. La prima, per la rapina al Maury’s, la seconda perché fermati con armi e droga in auto. Poi lui, 26 enne di origini tunisine, dopo la condanna era stato scarcerato lo scorso maggio. Ma la sua libertà è durata poco.
Sabato 2 agosto, Mohamed Jawher Jelliti, difeso dagli avvocati Giulio Parenti e Iris Milano, è stato di nuovo arrestato e portato nel carcere di Grosseto. Questa volta su ordine del tribunale del Riesame che ha accolto il ricorso presentato dalla sostituta procuratrice Valeria Lazzarini.
Scagionato dalla fidanzata
I giudici fiorentini – Elisabetta Improta, presidente, Erminia Bagnoli e Silvia Cipriani giudici – hanno aggravato la misura disposta dal gip del tribunale di Grosseto. Che aveva sostituito, dopo l’interrogatorio di garanzia, il carcere con il divieto di dimora su tutto il territorio della regione.
Il ragazzo, una volta libero, era però tornato a Grosseto dov’è stato rintracciato e portato in carcere. Dopo la rapina, commessa al Maury’s in via Teano lo scorso novembre, che era costata l’arresto anche a Letizia Niccolini, fidanzata del ragazzo, i due avevano messo a segno un furto alla Coop in via Inghilterra. La pm Lazzarini aveva chiesto la custodia in carcere per il ragazzo e i domiciliari con il braccialetto elettronico per la fidanzata. Richiesta accolta dal giudice.
Dopo l’interrogatorio però, Jelliti era stato scarcerato. Niccolini, infatti, si era assunta tutta la responsabilità della rapina. Aveva spiegato ai magistrati che il 26enne la stava semplicemente aspettando fuori, del tutto inconsapevole di quanto era accaduto all’interno del negozio.
Il ruolo del ragazzo nella rapina
Secondo i giudici fiorentini però, Jelliti un ruolo in quella rapina l’aveva avuto. È vero che era stata Niccolini ad entrare nel supermercato per uscire poi con la borsa piena di croccantini per i gatti, dopo aver strattonato la commessa che aveva cercato di fermarla. Ma la stessa commessa aggredita, era uscita subito dopo dal supermercato e aveva visto la Fiat Cinquecento con a bordo il ragazzo parcheggiata poco distante dall’ingresso.
Il giovane, che era al volante, era sceso dall’auto dopo che la fidanzata aveva minacciato la responsabile del negozio con un taglierino e aveva detto alla commessa aggredita: «Adesso la sistemo io questa» prima di scappare.
Alla Coop, poi, i due erano stati ripresi dalle telecamere del negozio mentre prendevano dagli scaffali alcolici e un salame, prima di scappare. La donna aveva spiegato al giudice di avere una relazione sentimentale con il ragazzo e che il giorno in cui erano accaduti i fatti erano stati sempre insieme. E aveva anche aggiunto che il giovane aveva i soldi per pagare.
Dichiarazioni, queste, che non hanno convinto il collegio al tribunale del Riesame: secondo i giudici, Jelliti aveva avuto un ruolo sia nella rapina che nel furto. Per questo, il 26enne è stato riportato in carcere.



