GROSSETO. Tutti in piazza Dante per protestare contro il green pass. Così genitori e studenti si sono trovati nella piazza principale del centro storico di Grosseto, dalle 8 alle 13, per protestare dopo l’allontanamento di alcuni studenti dalle lezioni in presenza. Ma anche per dimostrare la loro contrarietà alle normative anti Covid-19 che hanno modificato il modo di vivere la scuola da parte degli studenti.

Non era un caso isolato
Tutto era iniziato con il racconto di uno studente al liceo scientifico. Allontanato dalle lezioni in classe perché non aveva voluto esibire il green pass. Un caso che poi non si è dimostrato essere così isolato. Uno dei genitori presenti alla manifestazione racconta: «L’evento della scuola fa parte di una serie di casi simili avvenuti non solo a Grosseto, dove ragazzi sono stati allontanati dalle lezioni. Allo scientifico ho visto che sono stati esposti i cartelli del dissenso. C’è da dire che i ragazzi da due anni stanno subendo la limitazione di ogni rapporto comunitario, gli è stato tolto così il diritto allo studio senza una grande motivazione scientifica, è un danno. La scuola per prima potrebbe evitarla questa discriminazione, potrebbe decidere o tutti dentro o tutti fuori».
«Abbiamo notizie di ragazzi che vengono vessati da compagni e insegnanti, – prosegue il genitore – indotti a credere che il loro pensiero sia sbagliato a prescindere. Da parte della scuola non ha senso, è contrario al suo ruolo. I ragazzi non sono molti ma ci sono, c’è anche chi non si è presentato, il terrorismo psicologico è tale che hanno preferito nascondersi al manifestare».
Giada, una delle partecipanti alla manifestazione, nella dichiarazione video rilasciata, parla anche del disagio degli studenti accumulato in questi due anni di pandemia: «Non ci sono le basi per garantire una comunicazione efficace tra studenti e insegnanti. La scuola insegna anche come relazionarsi con il mondo, tolto questo suo ruolo, si viene a creare un vuoto. Perché continuare a perpetrare questa didattica che provoca disagi sia a insegnanti che agli studenti? Si preclude di imparare l’aspetto sociale, l’interazione con gli altri. Perché escludere delle persone dal resto della classe? Lo trovo inammissibile.».

Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro.
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