GROSSETO. Lei non ha mai avuto a che fare con quell’uomo, tranne quando si è presentato al servizio di accoglienza di Adf dove lavora, come dipendente di una cooperativa di servizi, per chiedere delle informazioni.

Lui invece, avrebbe parlato con un’amica della donna e con un funzionario di Adf, dicendo loro che, fuori dalla sede della partecipata, lavorava come escort e aveva fatto una vacanza con un suo amico, facendosi pagare. 

Parole che sono state riportate alla donna che ha deciso di denunciarlo.

Giuseppe Conti, architetto di 59 anni, difeso dall’avvocato Luciano Giorgi, sarà processato. L’udienza è fissata davanti al giudice di pace a novembre. L’uomo è accusato di diffamazione: il vice procuratore onorario Leonardo Brogi ha disposto la citazione a giudizio del professionista. 

Le “confidenze” agli amici

La vicenda sarebbe cominciata nel 2020: la donna, che lavora nella società partecipata come dipendente di una cooperativa, quindi non è dipendente AdF e non lavora all’AdF Point, più volte si sarebbe trovata davanti l’architetto per sbrigare delle pratiche. I due però non si conoscevano e non avrebbero parlato di altro se non di lavoro. Fino a quando il cinquantanovenne avrebbe detto a una dipendente di AdF che lavora con la donna e al capo ufficio della stessa che in realtà lei lavorava come escort, che era stata in Costa azzurra per soldi con un amico di lui e che spesso si presentava in abiti succinti al bar.  

La dipendente di Adf e il funzionrio di AdF, però, hanno raccontato il contenuto di quelle “confidenze”. Parole che chiaramente hanno ferito la quarantenne che non conosceva l’architetto se non appunto perché qualche volta aveva dovuto sbrigare delle pratiche all’Acquedotto. Per questo, ha deciso di sporgere denuncia alla polizia. 

Ora per l’uomo si aprirà il processo per diffamazione davanti al Giudice di pace del tribunale di Grosseto.