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Pregano sul marciapiede, esplode la polemica

Il capogruppo Vasellini pubblica due storie su Instagram: «Luogo di culto aperto senza le necessarie autorizzazioni». Gli rispondono i Giovani democratici: «Parla di legalità e ordine pubblico, concetti più appropriati alla manifestazione di Acca Larentia»
A sinistra Cosimo Garofalo, a destra Andrea Vasellini

GROSSETO. La stanza del Centro islamico di via Trento è troppo piccola e i musulmani pregano sul marciapiede: il video pubblicato giovedì 11 gennaio da MaremmaOggi ha suscitato non poche reazioni. Tante, sui nostri canali social, che esprimono solidarietà con la comunità islamica di Grosseto. Che non ha uno spazio sufficiente a contenere tutti i fedeli. 

«Pregano, non fanno nulla di male», si legge un po’ ovunque, sia su Instagram che su Facebook. Qualcuno che però stigmatizza “l’occupazione” del marciapiede per pregare c’è. Così come c’è chi – in questo caso il consigliere e capogruppo della lista Vivarelli Colonna sindaco, Andrea Vasellini, che su questa vicenda ha pubblicato due storie su Instagram. 

«Menomale che era un’associazione culturale – scrive Vasellini nella prima storia – e non una moschea, che avrebbe fatto anche occupazione del suolo pubblico». Nella seconda storia, il capogruppo della civica argomenta: «Qui si spaccia una moschea per un Centro culturale – dice – eludendo la normativa sul distanziamento dagli altri luoghi di culto, come la chiesa di via Roma. Non è una questione di razzismo ma di legalità e anche di ordine pubblico, perché il marciapiede serve anche per passarci a piedi». 

I Giovani democratici: «Serve comprensione e rispetto»

«Ferma condanna per i commenti islamofobi generati dal video che documentava la preghiera di un gruppo di musulmani di fronte al Centro Islamico di via Trento». Sono queste le parole di Cosimo Garofalo, segretario provinciale dei Giovani democratici che aggiunge: «Sottolineiamo che il diritto alla libera pratica religiosa è un fondamentale diritto costituzionale, e qualsiasi atto di odio contravviene ai valori democratici che ci uniscono».

I giovani democratici attaccano poi il consigliere Vasellini: «Alimenta i pregiudizi – dicono – La questione dell’occupazione di spazi pubblici per la preghiera va affrontata con comprensione e rispetto per la diversità culturale e religiosa. La preoccupazione dovrebbe esclusivamente riguardare la mancanza di spazi adeguati per la preghiera islamica in città, piuttosto che il fatto che la preghiera avvenga in strada».

«Notiamo una presunta disparità nel trattamento delle manifestazioni pubbliche, evidenziata dalle affermazioni del consigliere sulla “legalità e ordine pubblico”. Tale argomentazione sembrerebbe più appropriata per commentare i video registrati ad Acca Larentia, dove si sono verificati celebrazioni fasciste con tanto di saluti romani, piuttosto che per persone impegnate in atti di preghiera».

L’appello dei Gd: «Serve una moschea che accolga i fedeli»

«Chiediamo alle autorità locali un approccio equo e coeso, garantendo a ogni comunità accesso a spazi di preghiera adeguati, evitando discriminazioni. Esprimiamo la nostra solidarietà alla comunità islamica e ribadiamo l’importanza di fornire un autentico luogo di culto, come una moschea – aggiungono – che rispecchi la diversità religiosa nella nostra società. Promuoviamo il dialogo costruttivo per favorire l’armonia e il reciproco rispetto tra tutte le comunità.  Aggiungiamo infine un invito al sindaco Vivarelli Colonna di tentare di abbandonare la dialettica populista ed islamofoba della destra cui appartiene, diventando garante del sacrosanto diritto alla preghiera di tutti i cittadini, ricordandogli che rappresenta anche coloro che non sono cattolici».

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