GROSSETO. Due giorni dopo aver ricevuto il divieto di avvicinamento alla sua ex moglie, era stato portato in carcere per averlo violato. Ora è arrivata anche la condanna per stalking: l’8 settembre dell’anno scorso aveva portato sul posto di lavoro della donna, una scatola con un gatto morto.
Lo avrebbe lasciato lì, se lei non gli avesse restituito la fede e altri oggetti.
Ora per la donna, l’incubo è finito: il 56enne originario di Prato è stato condannato dal giudice Giuseppe Coniglio: difeso dall’avvocato Riccardo Lottini, è stato sottoposto alla libertà vigilata per due anni e dovrà continuare a curarsi al Centro di salute mentale e al Serd.
Costretta a portare con sé lo spray al peperoncino
La donna, separata ormai dal 2017,non poteva più uscire da casa senza essere accompagnata da qualcuno o senza avere con sé nella borsetta, lo spay al peperoncino.
Aveva paura di trovarselo davanti, dopo le innumerevoli volte che si era presentato sul luogo di lavoro per poterle parlare. Ogni volta che lei si rifiutava di uscire dall’hotel nel quale lavorava, lui cominciava ad offenderla: «Sei vecchia, sei brutta». E ancora: «Sei gobba, hai le orecchie brutte». Offese che venivano rivolte anche all’attuale compagno della donna.
Episodi che avvenivano quotidianamente e che hanno portato la donna a chiedere più volte l’intervento delle forze dell’ordine.
L’uomo, arrestato per stalking, è stato rinviato a giudizio. L’avvocato Lottini ha chiesto che venisse giudicato con il rito abbreviato dopo che il 56enne fosse stato sottoposto alla perizia psichiatrica.
Sposati dal 1997, i due si erano lasciati dopo che la donna per anni aveva subito continue vessazioni e violenze verbali. La loro relazione era durata quasi vent’anni. Poi, avevano deciso di separarsi. Quando la donna aveva poi conosciuto il nuovo compagno, aveva deciso di tenere nascosta questa relazione per paura delle reazioni del suo ex.
Mostra il sedere ai clienti dell’albergo
Non c’era stato solo l’episodio del gatto morto recapitato alla donna nell’albergo dove lavora, ma anche quello in cui l’uomo si era abbassato i pantaloni mostrando il sedere ai clienti della struttura. Dopo averla ricoperta d’insulti.
C’erano state poi anche le minacce nei confronti del figlio. Era andato a cercarlo a casa, farfugliando anche che avrebbe «fatto un macello con la legge». Aveva poi lasciato anche dei foglietti con frasi minatorie, rivolti sia alla donna che al loro figlio.
E in una occasione, si era presentato sotto casa della donna, con un coltello legato alla bicicletta.
La donna, assistita dall’avvocata Elena Pellegrini, era stata costretta a denunciarlo e aveva più volte richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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