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Piazza Barsanti, tra sporciza, droga e schiamazzi

Succede quando c’è il luna park o il circo. E la notte diventa un rifugio di sbandati. La rabbia dei residenti. Guarda VIDEO e FOTOGALLERY
Sacchi di rifiuti fuori dai cassonetti in piazza Barsanti
I cumuli di immondizia abbandonati fuori dai cassonetti

GROSSETO. Già una decina di anni fa si parlava di trasformarla in un’area verde di “interesse collettivo”. Invece è rimasta un piazzale polveroso, utilizzato per i circhi o i luna park, se vuoto come un parcheggio. 

Piazza Barsanti a Grosseto, quando arrivano le giostre o si montano i tendoni del circo, diventa una croce per i residenti dell’adiacente area tra la Scansanese e via Meucci, ma anche per chi abita nelle altre vie vicine.

Non solo per i cumuli di immondizia che vengono regolarmente abbandonati dai gestori degli impianti di divertimento fuori dai cassonetti, ma anche perché, la sera e la notte, il piccolo parcheggio accanto al piazzale e le rampe dei garage della case affacciate su via Meucci sono frequentati da gruppi di ragazzi che bivaccano e fanno baldoria appena fa buio.

Un problema di sicurezza oltre che di decoro urbano

«Abito qui da 7 anni e, oltre a vedere e subire di persona il problema ogni volta che arriva il circo o il luna park – spiega Giovanna Parlanti, una residente della zona – ho raccolto le testimonianze, le lamentele e la rabbia di chi già ci viveva. Siamo di fronte a due tipi di problemi: il primo è la sporcizia, il secondo gruppi di ragazzi e ragazze che si fermano nel parcheggio e sui muretti che accompagnano le rampe dei nostri garage facendo di tutto».

I sacchi di immondizia ammassati fuori dai cassonetti…

Nel primo caso si parla del problema dei sacconi di rifiuti abbandonati fuori dai cassonetti, «aggravato da quando è stata introdotta la tessera – aggiunge Parlanti – che, ovviamente, chi è di passaggio non ha. Questo, malgrado l’impegno degli operai di Sei Toscana che fanno il possibile per portare via tutto. In più, abbiamo notato che diversi furbetti, pur avendo la tessera, approfittano del caos per lasciare fuori anche la loro immondizia in modo da non registrare il conferimento aprendo il cassonetto. Infatti, pochi metri più avanti, dove ci sono altri contenitori sorvegliati dalle telecamere, è tutto perfettamente in ordine. Se poi i sacchi restano per più di un giorno, arrivano gazze e altri uccelli che li strappano e sparpagliano fuori il contenuto».

…e gruppi di giovani che si appartano e bivaccano accanto alle case

E poi c’è un altro problema che non attiene alla coscienza ecologica, ma all’educazione e alle buone maniere. Gruppi di ragazzi, tra i 14-15 e i 18 anni che vanno al luna park, poi decidono di proseguire la serata in zona, appartati vicino alle case.

«Soprattutto il fine settimana – racconta Giovanna Parlanti – il risveglio del mattino è una conta del caos. Si trova di tutto: quando va bene carte, bottiglie, lattine, ma anche profilattici usati, qualche volta biancheria intima. Quando va male,  bottigliette di plastica usate, abbiamo appurato, per fumare crack, pezzi di stagnola per preparare l’eroina, escrementi, vomito».

Tante chiamate al 112 ma non arriva mai nessuno

Chi abita lì ha paura perché il branco è il branco. Ci sono stati casi in cui i ragazzi  hanno fatto a botte, hanno usato l’estintore dei garage per spaccare il cartello con scritto “proprietà privata“. «Più volte abbiamo avvertito il 112, ma non è mai venuto nessuno. Nemmeno quando abbiamo chiamato per una rissa. Le persone anziane, quando ci sono questi gruppi di ragazzi, tutti molto giovani, ben vestiti e con accento maremmano, hanno paura a uscire», aggiunge Parlanti.

Via il luna park e tutto torna in ordine

Poi, non appena gli inquilini del piazzale sloggiano, ripuliti i cassonetti, tutto torna alla normalità, anche i gruppetti di ragazzi spariscono. Fino alla volta successiva.

Piazza Barsanti prima e dopo il luna park
Piazza Barsanti prima e dopo il luna park

Piazza Barsanti, in realtà, è storicamente un’area destinata ad accogliere il circo e il luna park. Una ventina di anni fa ospitò anche un teatro tenda per gli spettacoli e i concerti. Fino a che l’area intorno alla Scansanese era periferia e circondata dai campi, la situazione era diversa. Poi la città è cresciuta intorno al piazzale, inglobandolo nel centro abitato.

Dunque, ora la situazione non è più sostenibile e va avanti da anni in questo modo. Chi abita nella zona si era rivolto già al sindaco Bonifazi, poi alla prima amministrazione Vivarelli Colonna.

«Prima della pandemia, insieme a un’altra residente avevamo chiesto un appuntamento all’assessore Turbanti. Purtroppo è sato rimandato due volte perché l’assessore non poteva, poi è scattato il lockdown e non se n’è fatto più di niente», conclude Giovanna Parlanti.

 

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